Cronaca

Processo per la morte di Valentina Grignola, i periti: poteva essere salvata

Savona - Tribunale

Savona. Al secondo piano di Palazzo di Giustizia, ieri, si è aggiunto un nuovo tassello al doloroso processo sulla morte, a soli 19 anni, della studentessa Valentina Grignola che vede sul banco degli imputati i neurologi Cinzia Minatel e Marcello Manzino, accusati di omicidio colposo per non aver ordinato una Tac che forse avrebbe potuto svelare di cosa soffriva la giovane.

Fin dall’inizio di questo processo la tesi sostenuta dalla famiglia di Valentina, dai legali che li assistono e dai loro consulenti è stata che poteva essere salvata. Da ieri però questa tesi è sostenuta anche dai periti nominati dal Tribunale, Gianluigi Brambilla, neurochirurgo del San Matteo di Pavia, e Yao Chen, medico legale dell’università di Pavia, che lo hanno scritto nella loro relazione.

Nella perizia dei due esperti, richiesta dal giudice Marco Rossi, vengono ripercorsi tutti i passaggi del tragico calvario della giovane studentessa universitaria di Albissola Marina, che si spense nella mattina del primo dicembre 2005 al S. Corona, dopo essere stata vista tre volte nei mesi precedenti al San Paolo di Savona.

Queste le conclusioni della perizia: “Qualora la diagnosi di aneurisma cerebrale fosse stata eseguita tempestivamente, cioè in occasione degli accessi all’ospedale di Savona il 6 giugno, 7 giugno e 27 ottobre 2005, ciò avrebbe portato alla esecuzione del trattamento chirurgico o endovascolare in un soggetto in buone condizioni e senza deficit neurologici in atto. In questi casi, come è attestato in modo indiscutibile da una amplissima letteratura e dalla comune esperienza neurochirurgica, il trattamento avrebbe comportato pressoché nulle possibilità di decesso, basse percentualità di morbilità post-operatoria e di insorgenza di sequele neurologiche, elevate percentuali di guarigione”.

Secondo quanto emerge dalle perizie dei dottori Brambilla e Yao Chen quindi una Tac encefalo avrebbe potuto evidenziare l’aneurisma cerebrale, diagnosi che avrebbe potuto salvare Valentina. La prossima udienza del processo, nella quale verranno ascoltati i genitori di Valentina, un medico del S. Corona e i due imputati, è fissata per il 1° aprile. Discussione, e forse sentenza, l’8 aprile.

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