Liguria, pochi giovani e l’età media è 48 anni

Folla gente

Liguria. Dinamica naturale in peggioramento e bilancio migratorio in diminuzione: i deboli segnali miglioramento delle dinamiche demografiche registrati nel Paese nel 2008 non trovano conferma nelle prime stime, elaborate dall’Istat, dei principali indicatori dell’andamento della popolazione residente relativi all’anno 2009. Le nascite in Italia sono infatti stimate nel 2009 pari a 570 mila unità, circa 6.700 nascite in meno rispetto al 2008; ne deriva un tasso di natalità nel 2009 pari a 9,5 nati per mille residenti, contro il 9,6 rilevato l’anno precedente.

Difficile valutare se e in che misura la riduzione osservata possa essere messa in relazione con fattori congiunturali, come ad esempio la recente crisi economica, piuttosto che con fattori strutturali, quale l’uscita dal periodo di vita fecondo delle generazioni baby boomers del Paese. In questo senso, si pensi come le donne della classe 1964, generazione baby boom in Italia, hanno compiuto 45 anni di età nel corso del 2009.

Nonostante lo “stallo” della natalità, nel 2009 la popolazione italiana ha continuato a crescere, grazie al contributo offerto dalla dinamica migratoria. Infatti il risultato negativo del saldo naturale (pari a –0,3 per mille, risultato di un tasso di natalità pari a 9,5 e un tasso di mortalità pari a 9,8 per mille) risulta più che bilanciato dall’apporto positivo del saldo migratorio. Nel 2009 peraltro anche il tasso migratorio diminuisce: è stimato infatti nel 6 per mille, mentre era risultato pari a 7,3 nel 2008.

Al 1° gennaio 2010 l’Istat stima che il Paese abbia raggiunto i 60 milioni 387 mila residenti, di cui 56 milioni di italiani e oltre 4 milioni di stranieri. In linea con tali tendenze risultano i dati della Liguria, dove si rileva un peggioramento del tasso di natalità (da 7,7 nel 2008 a 7,6 per mille nel 2009) e anche del tasso di mortalità (da 13,4 a 13,5 per mille). Ne consegue un aggravamento del bilancio naturale, che raggiunge il valore di –5,9 per mille, ponendo la nostra regione in una situazione di assoluto primato, pur se negativo. Si consideri infatti che le due regioni con valori negativi più pesanti, dopo il dato record della Liguria, sono il Friuli Venezia Giulia e il Molise, entrambi con un saldo naturale pari a –3,1.

E’ noto peraltro come gli indicatori strutturali della popolazione residente raggiungano in Liguria valori estremi. La Liguria detiene la più bassa percentuale di giovani sotto i 15 anni (11,4% contro il 14% in Italia e il 13,6% al Nord), ma anche la più bassa percentuale nella fascia di età 15-64 anni (61,8% contro il 65,8% in Italia). Ha invece la più alta incidenza negli “over 65”, che sono più di uno su quattro residenti (26,8% del totale della popolazione ligure, contro una media del 20,2% nel Paese).

In totale al 1° gennaio si stimano in Liguria 1 milione e 617 mila residenti, di cui 116 mila stranieri. L’incidenza percentuale della popolazione straniera sulla popolazione totale è in media del 7,2%, ma con valori differenti a seconda della fascia di età. Gli stranieri sono infatti soltanto lo 0,9% degli over 65, ma la percentuale sale al 5,9% nella classe tra 40 e 64 anni, al 10,8% tra i minori e al 14,3% nella fascia tra 18 e 39 anni. La Liguria ha l’età media più alta fra le regioni italiane (48 anni, contro una media di 43 anni in Italia); limitando il calcolo alla popolazione straniera residente in Liguria l’età media scende a 33 anni, mentre in Italia l’analogo valore risulta pari a 32 anni.

In Liguria non risulta particolarmente elevato nemmeno il contributo delle donne straniere alla natalità, che è valutabile nella misura del 15%; si tratta infatti di un valore superiore rispetto alla media del Paese (12%, in crescita di due punti percentuali sul 2008), ma inferiore al valore medio del Nord (18%).

Ancora una conferma del basso indice di fecondità: In Liguria il numero medio di figli per donna è stimato pari a 1,2 per le italiane e 1,8 per le straniere, valori che in Italia risultano rispettivamente pari a 1,3 e 2,1. Per inciso, quest’ultimo è il valore considerato obiettivo ottimale per una popolazione: si tratta infatti del livello di sostituzione delle coppie, pari a circa 2,1 figli per donna.

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