Consulta savonese: “Da Miramare a San Giacomo per una Savona da riscoprire”

Savona - cartolina insenatura Miramare

Savona. La Consulta Culturale Savonese (organizzazione di coordinamento e di comune politica culturale delle quattro associazioni savonesi: A Campanassa, Istituto Internazionale di Studi Liguri-sezione Sabazia, Italia Nostra-sezione di Savona e Società Savonese di Storia Patria) organizza questo sabato, 27 marzo, una visita guidata critica e propositiva “Dalla Torretta a Miramare e a S.Giacomo: alla scoperta dell’insenatura e della zona adiacente”.

Il ritrovo è fissato alle ore 14,45 davanti alla Torretta (sulla via Aurelia); a Miramare ci si spingerà fino sulla punta del molo ottocentesco, nel quale campeggiano ancora antichi cannoni, usati come bitte per le imbarcazioni. Da lì ci si volterà ad ammirare lo specchio acqueo attualmente in parte occupato dalle installazioni delle Funivie (che entro fine anno diventeranno operative nella nuova sede della darsena Alti fondali) e si vedrà da una prospettiva insolita il sovrastante promontorio di S.Giacomo, vero polmone verde per Savona e possibile polo culturale e turistico di prim’ordine, col complesso monumentale quattrocentesco della chiesa e del convento di S.Giacomo (proprietà del Comune) e con l’interessante complesso Liberty ottocentesco dell’ex-albergo Miramare (che sta per essere messo in vendita dalla Provincia di Savona, attuale proprietario).

Da Miramare si salirà poi a S.Giacomo e da lì, percorrendo il ponte quattrocentesco fatto costruire da Papa Sisto IV, savonese, si scenderà a S.Lucia e si tornerà infine alla Torretta. L’intento della visita guidata critico-propositiva della Consulta Culturale è quello di sensibilizzare i Savonesi sulla necessità di valorizzare l’insenatura di Miramare e di farne un polo nautico di prim’ordine per il futuro turistico di Savona, in stretta connessione con i retrostanti complessi naturalistici e architettonici. La Consulta Culturale Savonese ritiene che bisognerà arrivare ad approvare una variante del Piano Regolatore Portuale, che attualmente prevede di intombare l’intero specchio acqueo e di realizzarvi, dicono dalla Consulta, “uno squallido piazzale dove costruire capannoni di cantieri navali”.

E ancora: “L’insenatura di Miramare non merita tale assurdo squallore: potrebbe ospitare invece uno splendido porticciolo turistico. Vale la pena di analizzare più in dettaglio la questione, che nel decennio 2000-2010 ha visto sviluppi imprevedibili. Nell’anno 2000 l’architetto Bofill cominciò a dimostrare interesse per la punta portuale (la “Penisola”) compresa tra il già progettato Palacrociere e la darsena ottocentesca (affermò che lì voleva pensare a fare “un regalo” alla Città di Savona: pensava forse a qualche altra colata di cemento?): Fu probabilmente per questo che il Piano Regolatore Portuale (PRP) approvato nel 2004 previde di destinare ad altri usi l’area a Est del Palacrociere, dove si trovavano i cantieri navali Azimuth e Wally, e di intombare lo specchio acqueo di Miramare, dopo il trasferimento delle Funivie nella Darsena Alti Fondali, per installare i due cantieri navali nell’area ottenuta con il riempimento dell’insenatura di Miramare. Nel 2005, però, Costa Crociere chiese ed ottenne un terzo approdo, che fu progettato con il taglio e la risagomatura della “Penisola” portuale che ospitava i due cantieri. La vecchia idea dell’Autorità Portuale di trasferirli nello specchio acqueo di Miramare non risultava realizzabile, perché l’area era ancora occupata dalle Funivie e i tempi di trasferimento delle Funivie nella darsena alti fondali non erano compatibili con l’esigenza di realizzare subito il terzo approdo Costa Crociere. L’Autorità Portuale decise quindi di trasferire i due cantieri navali nella zona 2-3 all’interno della nuova darsena ottocentesca. Da oltre due anni i cantieri Azimuth e Wally sono stati ricostruiti nella nuova sede e hanno ottenuto dall’Autorità Portuale una concessione ventennale (rinnovabile) delle nuove aree, necessaria per consentire di sostenere i costi del trasferimento (nella vecchia sede adiacente al Palacrociere la concessione delle aree era limitata a un solo anno e veniva rinnovata ogni anno). Per almeno vent’anni i cantieri Azimut e Wally rimarranno quindi nelle aree 2-3 della vecchia darsena ottocentesca. Oggi è pertanto opportuno rinunciare all’idea di intombare lo specchio acqueo di Miramare, che sarebbe invece strategico recuperare per sistemarvi approdi per la nautica minore, in prosecuzione degli approdi già presenti in tale zona e in continuità con gli approdi della darsena vecchia di Savona. Lì potrebbero trovare posto anche i grandi yacht che alcuni esperti prospettano come sicura fonte di reddito nella gestione dei porticcioli turistici”.

“Fino al 1910 – continuano  a raccontare – quando vi fu installato lo sbarco del carbone, l’insenatura di Miramare era importante per il Turismo di Savona: vi si trovavano stabilimenti di Bagni marini, mentre subito sopra alla rada vi era stato costruito l’albergo Miramare (tuttora esistente) e la rada era dominata, come oggi, dall’importante complesso quattrocentesco della chiesa e del convento di S.Giacomo.  L’insenatura di Miramare, con il retrostante verde vallone e il sovrastante promontorio roccioso con i suoi preziosi edifici, può costituire una grande risorsa per la nostra Città. E’ inutile e assolutamente dannoso intombarne lo specchio acqueo, che andrebbe invece valorizzato e recuperato ad uso della nautica da diporto”.

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