Politica

Caso-Ruggeri, il “mea culpa” di Di Tullio: il Pd prova a ricucire

di tullio

Savona. “Il partito Democratico savonese ha ottenuto un risultato politico importante, a Savona la coalizione ha raggiunto quasi il 60%. Sulle preferenze è accaduta una cosa spiacevole per la quale il candidato assessore uscente non ha raccolto i voti necessari per farsi eleggere in Consiglio”. Così il coordinatore comunale savonese del Pd Livio Di Tullio parla del caso-Ruggeri scoppiato all’interno del partito Democratico dopo l’esito delle elezioni regionali.

“Quando un gruppo dirigente si pone l’obiettivo di confermare un membro di giunta regionale così importante, e per di più savonese, e questo poi non succede quel gruppo dirigente deve porsi un problema. E questo non è un attacco a Giovanni Lunardon – aggiunge ancora Di Tullio -. Senz’altro la mancata elezione di Ruggeri è colpa anche del sottoscritto, visto che sono mancati voti a Savona, oltre che nel comprensorio”.

“Assieme a Carlo abbiamo lavorato molto per recuperare il voto degli esterni al partito, di coloro che erano incerti e magari provenienti da un’area politica diversa rispetto alla tradizione del centro sinistra. Quello che è mancato è stato il voto di partito organizzato, ovvero un’azione di indicazione di voto precisa, in particolare in alcuni comuni, anzichè lasciare libertà ai circoli e ai singoli elettori”.

“Ora sarà importante comporre la vicenda Ruggeri, indicando a Burlando come assessore uno dei savonesi eletti, comportandone le dimissioni dal consiglio regionale per far posto all’ex assessore. D’altronde così fece Ruggeri nel 2005 per Boffa. Dal canto loro Boffa e Miceli hanno già dato disponibilità in questo senso” rivela ancora Di Tullio.

E sulle possibili ripercussioni all’interno del partito: “Alla fine rimedieremo a questo errore, fatto, lo ripeto, da un intero gruppo dirigente, e penso che andremo avanti. In questa campagna elettorale siamo riusciti ad andare oltre le correnti bersaniane o franceschianine, quindi possiamo tranquillamente proseguire uniti e compatti” dice Di Tullio.

Intanto dopo l’ennesima sconfitta del centro sinistra nel Savonese resta sempre aperta la successione dell’attuale segretario Giovanni Lunardon. La debacle di Albenga ha certamente allontanato dalla segreteria di Piazza Sisto l’ormai ex vice sindaco Franco Vazio, tuttavia il Pd potrebbe pescare proprio dal ponente savonese il nome del prossimo segretario. La questione ponente, dove il Pd e tutto il centro sinistra hanno confermato il ritardo dal centro destra, è stata protagonista di un vivace scambio di battute tra lo stesso Lunardon ed il sindaco di Savona Federico Berruti. Il primo cittadino savonese aveva proposto, dopo la sconfitta alle provinciali del 2009, una conferenza programmatica del partito nel ponente savonese, cosa mai avvenuta, facilitando, a detto dello stesso Berruti, la rinconquista di Albenga da parte del centro destra.

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