Politica

Albenga, caso Messina-Cangialosi: la replica del centrodestra

Albenga

Albenga. Continua ad infiammare la politica ingauna il caso della lettera di Nino Messina, inviata a sostegno del candidato leghista Cangialosi e di Rosalia Guarnieri. A controreplicare a quanto dichiarato oggi dal centrosinistra è la coalizione che appoggia l’esponente della Carroccio nella corsa alla carica di primo cittadino.

“Il sindaco Tabbò sta diventando sempre più imbarazzante per i cittadini di Albenga e per i suoi alleati e, non completamente padrone di se stesso, a nome di tutti i candidati della sua coalizione, domanda ‘con quale coerenza si può da un lato sostenere il tema della legalità e della sicurezza e nel contempo avere tra le fila dei propri sostenitori chi, a torto o a ragione, oggi è il simbolo dell’esatto contrario?’. Ecco, il sindaco uscente, che pure risulta essere uomo di legge, non ha ancora capito che fino a prova contraria una persona, anche agli arresti domiciliari, ha il diritto di poter dichiarare il suo voto e soprattutto di poter sostenere un’idea politica'” attacca infatti il centrodestra.

“Forse il sindaco uscente vorrebbe applicare regole da regime sovietico, che prevedano la libertà di parola solo a chi la pensa come lui. Purtroppo per lui, viviamo in Italia, dove il diritto alla parola non viene negato ad alcuno, nemmeno al peggior criminale, tanto meno ad una persona che, ad oggi, è in attesa ancora di un processo, malgrado il Pd preferirebbe vederla forse reclusa in carcere prima ancora che in coda al seggio elettorale” attaccano ancora gli esponenti di Lega Nord, Pdl, Forza Albenga e Giovane Albenga.

“Non smette di sorprendere gli albenganesi l’ottusità di certe posizioni per il fatto che la sinistra non sa più da che parte sbattere la testa. La stessa figlia di Nino Messina, oggi, ha chiarito che il papà Nino ‘sostiene la Rosy Guarnieri perchè, secondo lui, il sindaco Antonello Tabbò è riuscito a fare poco o niente in questi cinque lunghi anni e figuriamoci cosa dovrebbe fare ancora'” sottolineano i supporter della Guarnieri, che poi concludono attaccando: “Antonello Tabbò se ne faccia una ragione dei voti persi da parte di chi, tanti anni fa, si schierava con Angioletto Viveri e non rovini in questi giorni, con il mestiere del politichese e le vendette personali, il buon nome di un sindaco che, a distanza di anni dalla morte, è ricordato ancora dagli albenganesi come un galantuomo, nonostante le vicende personali degli ultimi anni. Chi semina raccoglie e il sindaco uscente dovrebbe saperlo bene: lui che, avendo seminato poco o nulla, raccoglierà solo i frutti isterici del suo aver fatto tante parole e zero fatti”.

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