Alassio. “Noi, studenti dell’Istituto Giancardi – Galilei – Aicardi di Alassio vogliamo sottolineare che i ragazzi in questione non sono stati arrestati ma denunciati a piede libero. Ricordiamo che da vent’anni la nostra scuola si batte contro queste illegalità, che non coinvolgono tutti i 500 studenti garantendo un ambiente sano grazie anche alla collaborazione con gli organi di giustizia”. Inizia così il documento predisposto dal Comitato studentesco approvato dagli studenti dell’Istituto Alberghiero a seguito del fatto di cronaca che ha portato allo scoperta di un giro di spaccio all’interno della scuola superiore alassina.
“Il nostro è un istituto serio ed il messaggio che noi vogliamo dare è che questa scuola è riuscita a formare ottime figure professionali che si sono contraddistinte ovunque, grazie alle capacità acquisite, sia a livello nazionale che internazionale. Solidali, non accettiamo che a causa di tre ragazzi, questa scuola venga dipinta come “un covo di delinquenti”.
Il Consiglio di Istituto ha inoltre approvato una mozione nella quale si chiede un impegno congiunto assieme alle istituzioni per una comune e condivisa strategia operativa nella lotta allo spaccio di sostanze stupefacenti. “Siamo concordi sulla tolleranza zero: le regole di convivenza vanno rispettate e fatte rispettare; la tolleranza non deve essere confusa con la complicità o l’ipocrita rassegnazione – si legge nella mozione -. Il piano dell’offerta formativa (POF) del nostro Istituto sostiene e promuove senza ambiguità rigorosi percorsi di istruzione ed educazione tali da contrastare ed impedire che i giovani impegnati nello studio e nei loro doveri scolastici diventino razza in via di estinzione, specie protetta e separata dal resto dei coetanei che vivono il telefonino come protesi e il cervello configurato sulle scansioni dei videogiochi. l POF da tempo sostiene e promuove percorsi di educazione emotiva e sociale (accoglienza, solidarietà, sportelli di ascolto…), in accordo con i servizi sociali del territorio, non solo per sollecitare i giovani, ma anche per agganciare l’attenzione dei genitori, spesso troppo impegnati su altri versanti per accorgersi degli attuali rischi formativi. Tutto questo richiede un progetto complessivo che investe la responsabilità della Scuola, ma che deve trovare rispondenza anche a livello delle Famiglie, del Territorio, della società civile”.
“Il Consiglio di Istituto chiede a tutti i Genitori, in un dialogo franco e critico, di collaborare con i Docenti, di essere presenti, di partecipare alla crescita culturale e professionale dei propri figli – prosegue ancora la mozione -. Il Consiglio di Istituto dichiara all’Asl, al Sert, alle Forze dell’ordine, con cui da sempre la scuola collabora, la disponibilità dei Docenti a dialogare e ad impegnarsi in progetti comuni, condivisi e concordati, nell’ottica della formazione permanente e ricorrente. Il Consiglio di Istituto chiede al territorio ed alla società civile segnali chiari, volti a riconciliare i giovani con le istituzioni pubbliche, a dare risposte concrete e convincenti, ad assicurare concrete possibilità di rispondere alle attese ed ai bisogni delle famiglie. Non basta l’esercizio retorico del riconoscimento del primato dell’educazione, se poi non vi è una coerente strategia operativa”.