Sciarpe e cappotti fino ad aprile, la primavera è lontana previsioni

Neve

Brutte notizie dall’Istituto di biometeorologia (Ibimet) del Cnr di Firenze che ci “condanna” ad indossare ancora a lungo maglioni e cappotti per difenderci da temperature rigide che, da qui ad aprile, non cesseranno di darci i brividi.

L’Istituto, infatti, ha concluso fin dagli inizi del 2010 un dettagliato studio sull’anomalia climatica in stratosfera. Un’anomalia responsabile dell’ondata di freddo che in questi giorni sta coinvolgendo il nostro Paese.

Nello studio, intitolato “Analisi climatica corrente e previsioni per il periodo febbraio-marzo 2010. Inverno tardivo e inizio primavera rinviata a aprile” , i ricercatori hanno quindi ipotizzato “fenomeni termici negativi con importanti discese di aria fredda ancora per febbraio e marzo, con possibili ondate più consistenti e rilevano che “probabilmente per la primavera dovremmo attendere il mese di aprile”.

“L’inverno 2009-2010 – scrivono i ricercatori nello studio – è stato caratterizzato da un’anomalia stratosferica poco prima della metà di dicembre, definita Minor Warming, che ha prodotto alcune fasi di blocco della circolazione troposferica zonale per i successivi 30 giorni, fino circa a metà del mese di gennaio”.
“A quest’anomalia stratosferica è possibile imputare, tra l’altro, – continuano i biometeorologi nella ricerca – le ondate di intenso gelo su gran parte d’Europa centro settentrionale, in America e nel continente asiatico, oltre che il periodo nevoso sull’Italia verificatosi prima di Natale”.

Poi la loro osservazione si sposta a febbraio e marzo. Nello studio, quindi, i ricercatori riferiscono che “le attuali condizioni in stratosfera sono pertanto favorevoli a ripetuti blocchi alla circolazione zonale sull’Europa”. “Anche la nostra penisola – affermano – potrebbe essere interessata da discese di masse d’aria fredda sia di origine polare marittima che continentale, fin dalla prossima settimana”. Un quadro che non si limita a febbraio. “Le anomalie stratosferiche osservate sono tali -scrivono- da poter ipotizzare, sul nostro Paese, anomalie termiche negative con importanti discese di aria fredda non solo nel mese di febbraio, ma anche in quello di marzo”.
“Siamo quindi di fronte ad una fase invernale intensa i cui effetti si spingeranno fino a buona parte di marzo. Probabilmente per la primavera dovremmo attendere il mese di aprile” sottolineano ancora i ricercatori che, “per quanto riguarda le previsioni per i prossimi 2 mesi” affermano che “siamo entro i valori di anomalia termica attesa per questo tipo di eventi, circa -1.0°C sull’intero bimestre”.

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