La Fotonotizia di IVG.it

Savona, arredo urbano inusuale in corso Mazzini

Tutte le volte che mi trovo a percorrere il nostro corso Mazzini non posso fare a meno di volgere lo sguardo alla struttura del Priamar. Penso lo stesso facciano tutti i cittadini savonesi. Quel plesso ricorda il giogo imposto dalla matrigna Genova al nostro popolo. Da qualche tempo a questa parte quel monumento è reso un po’ meno malinconico dalla cornice di un bellissimo prato verde, il più ampio della nostra città.

La nostra amministrazione comunale aveva provveduto ad ingentilire il tutto con la collocazione in quel sito di una magnifica opera “La stella del deserto” di Pomodoro. Opera poi restituita al troppo esoso artista. Ai savonesi delusi restava però la speranza che quella opera fosse sostituita da altra di pari interesse culturale. Oggi passando in quel sito ho ricevuto pugno in un occhio, anzi in tutti e due. Mi sono stroppiciato gli occhi… ma sì, avevo visto bene.

Al posto del “La stella del deserto” appariva un oggetto non meglio identificato di colore bianco rappresentante un arco da portico con sopra un manichino bianco pudicamente ricoperto nelle parti intime da un drappo di colore rosso-bandiera. Da subito mi sono chiesto cosa fosse, cosa rappresentasse. Mi sono rivolto a quanti passavano nella zona per avere una risposta.

Nessuno sapeva darmi risposta, tutti ammutoliti chi alzando le spalle, chi allargando le braccia, chi scuotendo la testa. Sono entrato in negozi e bar della zona nessuno sapeva nulla mi è stato però detto che l’opera era stata installata da una settimana circa da parte del Comune di Savona. Non ci ho creduto perché ho ritenuto impensabile che un’opera del genere avesse ottenuto il consenso della esposizione e magari all’acquisto da parte dei nostri amministratori. Poi, pensandoci bene, ho trovato la logica risposta.

Quella esposizione altro non è che uno scherzo che il nostro Comune ha voluto fare a noi cittadini. Infatti siamo a Carnevale e tutti sappiamo che… a Carnevale ogni scherzo vale! Vero Cicciolin!

Vito Cafueri

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