Ippica in crisi: proclamato stato di agitazione

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Le organizzazioni sindacali Fisascat Cisl, Slc Cgil e Uilcom Uil hanno proclamato lo stato di agitazione e hanno deliberato un pacchetto di 32 ore di sciopero a sostegno degli operatori dell’ippica italiana che da diversi mesi non percepiscono regolarmente il pagamento delle retribuzioni. Il comparto ippico, colpito da una grave crisi strutturale e dalla conseguente crisi occupazionale e connotato dalla presenza di lavoro irregolare e dallo scarso rigore nel rispetto delle norme di legge, richiede, per le organizzazioni sindacali, una profonda rivisitazione ed un immediato intervento dei ministeri dell’Agricoltura, del Lavoro e dello Sviluppo.

“E’ necessario intervenire al più presto per contrastare la crisi che da anni attanaglia il settore – ha dichiarato Pierangelo Raineri segretario generale della Fisascat Cisl – L’emergenza occupazionale e di legalità deve essere fronteggiata restituendo dignità ai lavoratori ed alle famiglie che vivono di questo settore”.

A sottolineare l’urgenza di un intervento strutturale è Alfredo Magnifico dell’ufficio sindacale della Fisascat Cisl, che ha aggiunto: “Anche l’ippica Italiana, se adeguatamente riformata, può tornare ad essere un importante veicolo economico ed occupazionale per il Paese”.

Le organizzazioni sindacali chiederanno a breve un incontro ai dicasteri competenti e all’Unire, l’Unione Nazionale Incremento Razze Equine, al fine di avviare un confronto con tutte le organizzazioni degli operatori ippici teso a verificare le possibilità di avviare un comune percorso su obiettivi chiari e condivisi e a disporre ed attuare concrete soluzioni in grado di invertire la tendenza in atto.

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