La Fondazione Carige ha dato questa sera il via libera all’operazione che, con la sottoscrizione di obbligazioni convertibili per 160 milioni di euro, farà entrare nel capitale di Banca Carige lo Ior, la banca del Vaticano, e la Fondazione Crt di Torino. Lo Ior, acquistando obbligazioni per cento milioni, avrà allo scadere dei primi 18 mesi del prestito, poco più del 2,3% del capitale della banca genovese. La Fondazione Crt, con 60 milioni di obbligazioni, conquisterà l’1,4% del capitale.
Il cda ed il consiglio di indirizzo di Fondazione Carige, presieduti dall’industriale dolciario Flavio Repetto, hanno infatti rinunciato ad esercitare il diritto di sottoscrizione per 160 dei 192 milioni di obbligazioni che la banca emetterà. La Fondazione sottoscriverà invece i restanti 32 milioni. Complessivamente il prestito obbligazionario, destinato all’aumento patrimoniale e per operazioni di sviluppo, è di 391 milioni di euro.
Dal futuro ingresso della Fondazione Crt con l’1,4% nel capitale di Banca Carige nascerà la banca Carito (il nome è ancora provvisorio) che potrà contare su trenta sportelli di banca Carige in Piemonte e Val d’Aosta (25 in provincia di Torino, 4 in quella di Cuneo ed uno ad Aosta). Il 60% del capitale della nuova banca sarà in mano a Carige ed il 40% di Fondazione Crt, che acquisterà obbligazioni convertibili per 60 milioni di euro del prossimo prestito lanciato dalla banca genovese. I termini dell’operazione sono stati confermati stasera al cda ed al consiglio di indirizzo di Fondazione Carige dal presidente Flavio Repetto.
Gli organi di governo della Fondazione hanno approvato all’unanimità il progetto, che consente a banca Carige di creare un polo di sviluppo economico piemontese. Repetto ha detto di aver raccolto reazioni molto favorevoli da tanti operatori, compreso il vertice della Fiat. L’intesa (Carige potrebbe portare in dote un’altra trentina di sportelli nelle province di Alessandria, Vercelli e Asti) sarà comunque definita nei dettagli entro il prossimo mese.