Savona, operatore di pace palestinese scrive agli studenti savonesi

Aula liceo classico Albenga

[thumb:9879:l]Savona. Avrebbe dovuto incontrare gli studenti delle superiori di Savona in una visita a dicembre, ma Majed Abusalama, operatore di pace palestinese, non ha invece potuto lasciare Gaza. Ha quindi deciso di scrivere una lettera per i ragazzi che avrebbe dovuto incontrare.

“Cari amici della pace, studenti del liceo classico, del liceo artistico e dell’IPSIA, speravo di incontrarvi, di collaborare e lavorare con voi nel corso dei primi giorni di dicembre, ma, sempre a causa del fatto che sono palestinese di Gaza, mi viene impedito di lavorare per la pace. Questa situazione coinvolge più di un milione e seicentomila esseri umani, che si trovano sotto assedio in prigione mentre il mondo rimane in silenzio, indifferente ad una situazione economica che mette oltre l’85% della popolazione sotto al limite della povertà. Il mondo resta in silenzio malgrado il massacro di 1400 persone, per lo più giovani, davanti ai 6000 feriti e ai 10.000 dispersi” spiega Majed.

“Io e i miei colleghi del Parlamento dei giovani palestinesi di Gaza crediamo di fare la differenza attraverso le nostre attività di danza, pittura e artigianato, attraverso le conferenze e le videoconferenze. Cerchiamo di trasmettere energia al nostro popolo fin quando l’occupazione non avrà fine. Cerchiamo di difendere i diritti umani, con la pace e la giustizia e facciamo tutto ciò senza l’aiuto di nessuno e ciò appare sorprendente agli occhi di coloro i quali vengono a Gaza a chiedere della nostra esperienza. Stiamo cercando di costruire qualcosa partendo da noi stessi, membri di un parlamento e talvolta alcuni nostri amici nel mondo ci inviano dei fondi per aiutarci a portare fuori il nostro lavoro, ma il progetto più importante siamo noi e la nostra energia” spiega ancora il giovane palestinese.

Quando tutti pensano che qualcuno possa fare la differenza in una determinata situazione, allora ciò accadrà. Così spero di lasciare Gaza per parlare in Europa dei giovani che rappresento. Voglio farlo e non ci rinuncerò perché sono un sognatore e essere sognatori a Gaza è l’unica cosa possibile, quindi permetteteci di continuare a sognare. Di esprimere delle differenze e di perseguire l’obiettivo di un mondo migliore. Io credo che i giovani siano il futuro quindi noi vogliamo costruirci un futuro migliore e per farlo abbiamo bisogno di essere uniti. Insieme possiamo farlo e cambiare il mondo” aggiunge Majed.

Se avessi un’altra nazionalità e in particolar modo la nazionalità americana, da Gaza potrei uscire a mio piacimento ma proprio perché sono palestinese e costruttore di pace ciò mi viene impedito. Infine, lasciate che vi trasmetta la mia energia, affinché anche voi possiate fare qualcosa per i giovani palestinesi di Gaza. Grazie per aver organizzato l’incontro con voi tutti delle diverse scuole, un incontro importante per conoscerci reciprocamente. Noi che siamo il futuro per le nostre nazioni e per il mondo, un futuro che vogliamo conoscere, capire, condividere perché solo così potrà essere un futuro di pace per noi tutti. Spero di sentirvi presto e di lavorare con voi e con le vostre organizzazioni e se non le avete ancora create fatelo e lavoreremo insieme” conclude il giovane palestinese.

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