Cronaca

Droga e prostituzione in Valbormida: le “squillo” erano giovani mogli insospettabili

Cairo M. A finire in manette nell’operazione “meridiana” portata avanti dai militari della Compagnia dei carabinieri di Cairo Montenotte, guidata dal capitano Carlo Caci, sono stati Filippo Lo Piccolo, 47 anni, di Millesimo, Luca De Meglio, 41 anni, di Savona (già ai domiciliari per droga), Daniele Vacca, 35 anni di Albissola e gli albanesi Fatil Rrustemi, 34 anni, di Cengio, Myftar Ismalaj, 44 anni, di Millesimo. I primi quattro sono accusati di spaccio di sostanze stupefacenti mentre l’ultimo anche di sfruttamento della prostituzione.

Il giro di affari degli spacciatori, tutti già noti alle forze dell’ordine e pregiudicati, era notevole, si parla di migliaia di euro, ma l’aspetto più incredibile della vicenda è quello legato allo sfruttamento della prostituzione. I carabinieri hanno infatti scoperto che Myftar Ismalaj non era un “protettore” nel vero senso della parola. Infatti l’uomo aveva trovato un accordo con due ragazze italiane: lui procurava loro dei clienti in cambio di ricariche e utenze telefoniche “pulite” da utilizzare per l’attività di spaccio.

Le due giovani, entrambe sposate (i mariti erano ignari di tutto) e della Valbormida, quindi di fatto non versavano nessuna tangente all’uomo ma gli fornivano schede sim a loro intestate perché lui potesse utilizzarle nella sua attività. Le due donne, incensurate, erano comunque totalmente estranee al giro della droga e sembra che svolgessero questa attività per arrotondare lo stipendio.

Per il momento non sono indagate e la loro posizione è al vaglio degli inquirenti, ma è probabile che possano uscire pulite da questa storia.

“L’indagine che oggi ha visto la sua chiusura – spiega il capitano Carlo Caci – è iniziata all’inizio dello scorso anno e si protratta fino a fine dell’estate. L’attività degli spacciatori si svolgeva a Savona e in tutta la Valbormida. L’indagine ha visto coinvolte diverse persone, erano già finite in manette altre tre persone mentre in tredici erano stati segnalati all’autorità giudiziaria. Inoltre sono stati portati a termine numerosi sequestri di sostanze stupefacenti (marijuana, hashish e cocaina)”.

“La lotta allo spaccio di sostanze stupefacenti in Valbormida è qualcosa che a noi è molto caro. Nello scorso anno infatti particolare attenzione è stato dedicata al fenomeno” conclude Caci. Nel frattempo tutte le persone finite in manette sono state portate presso il carcere Sant’Agostino di Savona.

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