Politica

Melgrati: “Revoca circolare su Piano casa? Una porcata amministrativa”

Melgrati

Alassio. Il sindaco Melgrati è sul piede di guerra con la Regione. A far andare su tutte le furie il primo cittadino alassino è stata la rettifica della circolare esplicativa della Legge Regionale “Piano Casa” emessa nei giorni scorsi dal Direttore Generale del Dipartimento Pianificazione Territoriale, Arch. Franco Lorenzani. La circolare più che rettificare il precedente documento, di fatto, lo cancella. Per questo motivo Melgrati ha immediatamente fatto sentire la sua voce e ha promesso che se sarà necessario ricorrerà al Tar.

“E’ incredibile come, il presidente del Consiglio Regionale Mino Ronzitti sia riuscito, fortemente condizionato e tenuto per gli attributi dalle frange più estremiste dei consiglieri dell’ultrasinistra, ambientalisti e verdi, a fornire una interpretazione, trasformata in nota trasmessa alla Giunta Regionale in data 11.1.2010, con la quale si ritiene quanto esplicitato nella circolare non conforme allo spirito e alla lettera della legge. Io credo che questo provvedimento sia assolutamente illegittimo, viziato da abuso di potere, e soprattutto una bufala amministrativa” tuona Melgrati.

“Le leggi si scrivono, e il testo viene interpretato letteralmente dagli uffici. Se il Consiglio ha sbagliato a scrivere la legge, non può con una nota modificare una legge, perché questo era il pensiero del legislatore. Se la maggioranza di sinistra ha sbagliato a scrivere la legge, se vuole cambiarla, la riporta in Consiglio Regionale e la cambia, non può modificarla con una nota della Presidenza del Consiglio sulla base di un ‘pensiero’ che avrebbe permeato la maggioranza, ma che non si è correttamente trasposto nel provvedimento divenuto legge” aggiunge il primo cittadino alassino.

“Quello che disciplinava la precedente circolare non è che l’applicazione pedissequa il lingua italiana della legge; questa interpretazione non era una forzatura della legge, ma soltanto il minimo applicativo di una norma di per sé già severa, che esclude tutti gli edifici nati in seguito al condono, in tipologia 1, quindi completamente abusivi. Ho già attivato l’ufficio legale del Comune per l’eventuale ricorso al Tar; ricorrerò in tutte le sedi opportune perché questa ‘porcata’ amministrativa, questo ‘aborto giuridico’ non possa passare sotto silenzio” prosegue il sindaco di Alassio.

“Oltre tutto questo sconfessare gli uffici, e come ho già avuto modo di dire non posso non pensare che questa circolare non abbia avuto l’avvallo della avvocatura della regione, che agisce sempre in sinergia con l’architetto Lorenzani, è un segnale che del momento di sbandamento da fine mandato, un atteggiamento da Caporetto legislativa, da abbandono del Titanic. Ci si rende conto che la festa è finita, e si cerca di porre rimedio agli errori in ogni modo, anche quelli non conformi alle leggi e ai regolamenti; ma quando mai una circolare interpretativa è stata ispirata dalla Presidenza del Consiglio? Come può questo aborto giuridico che è stato partorito avere legittimità?” dice ancora Marco Melgrati.

“Rimane poi il fatto che il non estendere la legge a immobili condonati, che sono legittimi a tutti gli effetti, e pari nei diritto a quelli che nascono da concessioni e permessi a costruire, è assolutamente anticostituzionale. Nei prossimi giorni scriverò al Ministro per gli Affari Regionali Fitto per chiedere di impugnare davanti alla Corte Costituzionale la legge R.L. 49/09 nei punti dove non si ammettono ai benefici della legge gli edifici condonati con tipologia 1, che la giurisprudenza consolidata ha già ripetutamente equiparato agli immobili che nascono legittimi” spiega il primo cittadino alassino.

!Spero di essere supportato nelle mie parole e negli atti doveroso che dovrò compiere contro questa porcata di fine mandato dei bolscevichi al governo della Regione dai sindaci, dai presidenti delle Province di Imperia e Savona, dai Consiglieri Regionali in carica del Pdl, per compiere insieme una crociata di legittimità e di Libertà, a vantaggio dei cittadini che abitano costruzioni legittime e che hanno condonato una piccola porzione, e secondo questa forzata interpretazione non possono ampliare la costruzione seguendo le indicazioni del Piano Casa di Berlusconi” conclude Melgrati.

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