Economia

Loano, commercianti del porto in rivolta contro l’amministrazione comunale

Loano porto Marina

Loano. Davvero un periodo “nero” per l’amministrazione comunale loanese. Non bastava l’attacco, già di per sè abbastanza duro, dell’opposizione. Adesso infatti sul piede di guerra contro il sindaco Angelo Vaccarezza e la sua Giunta ci sono anche i commercianti del porto di Loano. Gli operatori della Marina loanese lamentano di essere stati messi all’angolo e di essere stati esclusi da tutte le decisioni che li riguardavano.

“In questi anni, abbiamo commesso un grave errore: ci siamo fidati del Sindaco e della sua Giunta. A loro abbiamo rappresentato le nostre esigenze e difficoltà, confidando che avrebbero tenuto in considerazione chi per anni ha lavorato in porto e lo ha mantenuto vivo; abbiamo, invece, capito che l’amministrazione ci ha da tempo lasciato al nostro destino ed ora sembra addirittura metterci il bastone tra le ruote. Noi, singoli titolari di concessioni demaniali marittime, infatti, non siamo mai stati formalmente coinvolti nell’iter di approvazione del porto; né l’amministrazione comunale si è mai degnata di interpellarci quando le scelte che sarebbero state assunte avrebbero determinato anche pesanti ed immediate ripercussioni negative sulle nostre attività commerciali” spiegano gli interessati.

“Siamo sempre venuti a conoscenza di ciò che ci avrebbe coinvolto a cose fatte. In questi anni abbiamo continuato ad operare nonostante gli incredibili disagi; non solo noi, ma anche i nostri clienti, i diportisti ed i cittadini che abitano nella zona del porto sanno quanto è stato difficile vivere e lavorare in un cantiere. Se l’amministrazione, in tempo utile, ci avesse chiaramente comunicato che non era sua intenzione tutelarci, avremmo potuto assumere altre iniziative come quella di provare a dialogare direttamente con i vertici di Marina di Loano, abbiamo la sensazione che avremmo ottenuto da loro maggior ascolto e risultato” proseguono ancora i commercianti del porto.

“Adesso, a convenzione approvata, dobbiamo lottare perché ci sia riconosciuto semplicemente un passaggio graduale dalle vecchie tariffe a quelle ritenute di mercato da parte di Marina di Loano. Tariffe che ci sono state comunicate solo recentemente. Abbiamo chiesto e chiediamo solo di poter continuare a lavorare nelle nostre attività, che consentono a noi ed alle nostre famiglie di vivere, e di poter pagare canoni pieni nel momento in cui anche il porto sarà effettivamente funzionante. Non ci sembra una pretesa esagerata e inaccoglibile” aggiungono ancora gli operatori commerciali della Marina di Loano.

“Siamo stati ingenui: come poteva un’amministrazione che non ha tutelato gli interessi di un’intera comunità, regalando ulteriori venti anni di concessione a Marina di Loano, preoccuparsi per le esigenze e le difficoltà di poche famiglie ed aziende? Pensiamo però che, almeno, avremmo meritato un minimo di rispetto da parte di coloro i quali dovrebbero amministrarci” aggiungono i rappresentanti dei commercianti del porto.

“Invece, nel corso dell’ultimo consiglio comunale, un assessore ci ha definiti plebe” attaccano i commercianti che lanciano un messaggio all’assessore “incriminato”: “Caro assessore, certamente noi non siamo nobili né ci crediamo tali. Siamo persone che lavorano, cittadini di questo paese. Anche lei, però, dovrebbe avere la consapevolezza di non essere un signorotto medievale e ricordare che rappresenta le istituzioni democratiche in quanto eletto dal popolo. La società divisa per classi è finita da un pezzo ed i semplici cittadini incominciano ad essere stufi della maleducazione e degli atteggiamenti arroganti di chi si sente parte di una casta intoccabile”.

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