Cronaca

Liceo scientifico in lutto: studentessa 16enne uccisa da un brutto male

Morte studentessa Liceo Grassi

Savona. Il liceo scientifico Orazio Grassi di Savona in lutto. Un brutto male ha infatti spento la giovane vita di una studentessa di 16 anni, Clarissa Banholzer Facchetti. La giovane frequentava la classe terza, nella sezione C, del liceo savonese e da tre anni lottava contro un tumore. Mercoledì sera si è spenta all’ospedale Gaslini di Genova.

Clarissa abitava a Spotorno, il papà è il titolare della casa di riposo “La Quiete, mentre la mamma gestisce un negozio di abbigliamento a Savona. Questo pomeriggio alle 15,30, nella chiesa parrocchiale della sua città natale, si svolgeranno i funerali. Commovente il ricordo dei compagni di classe che hanno voluto scriverle una lettera che è stata pubblicata nella home page del sito dell’istituto scolastico Grassi.

“Cara Clari, è difficile trovare le parole… ma una cosa è certa: nella nostra classe siamo sempre in 22, per noi sei sempre qua…Sappiamo quanto è stata dura per te, abbiamo ammirato il tuo carattere combattivo e la tua grande forza di volontà, la capacità di reagire e trovare sempre un sorriso per tutti. Ci piace ricordare la tua spontaneità, la tua allegria, i tuoi vestiti fantastici, le tue ranocchie, le divertenti feste a casa tua, anche se qualcuno a volte ha alzato un po’ il gomito. Le giornate di shopping, le litigate a scuola con Michele, le pazze serate in discoteca, le occhiate ai ragazzi, e tutte le scemate che un sedicenne può fare…” scrivono i compagni.

“Ci ricorderemo sempre dei tuoi splendidi occhi verdi, pieni di affetto e di amore; del tuo sorriso che non è mai mancato nemmeno quando ci davi tristi notizie…Sei stata fantastica in ogni singolo istante… anche nei momenti più difficili, e meritavi di farcela. Il tuo ricordo ci sarà sempre di aiuto per dare il giusto valore alle cose e affrontare le difficoltà. Ti amiamo con tutto il cuore” e la lettera dei compagni di classe si chiude con le parole: “Buonanotte, buonanotte, fiorellino…”.

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