Il cigno simbolo della Liguria: proposta di uno storico genovese

Regione. Dotare la Liguria di un suo preciso simbolo, da far conoscere in giro per l’Italia e per il mondo. È questa la proposta di Giuseppe Varlese, famoso archeobirraio genovese (titolare dell’etichetta Bryton) e grande appassionato ed esperto di storia dei liguri.

Nelle sue ricerche che vanno avanti da anni, Varlese ha scoperto che il cigno era l’antico simbolo degli antenati liguri. E ora, a secoli di distanza, propone che questo “marchio” venga adottato dalla Regione Liguria. L’invito, che dà un tocco di colore alla campagna elettorale, è rivolto a tutti i candidati alla presidenza della Regione, che si sfideranno nelle prossime consultazioni elettorali del 28 e 29 marzo.

“Da troppo tempo – ricorda Varlese – i liguri sono privi di un loro simbolo, intorno al quale legare la propria identità. Io propongo il cigno perché ha sicuramente una sua storia, ben precisa”. Ed eccola: in un’antica pietra di fusione per metallo per aste o elsa di spade, ritrovata a Trana vicino a Torino, in un’area allora abitata da popolazioni Liguri e databile intorno al X secolo a.C., è raffigurato un cigno iperboreo su un sole a quattro raggi. Già allora il cigno indicava l’etnia del popolo Ligure. È questa la più antica testimonianza simbolica dei Liguri. Varlese l’ha fotografata e l’ha fatta riprodurre graficamente dallo studio di grafica genovese Firma.

Anche Beppe Veruggio, fondatore dello studio, sposa l’iniziativa: “Il cigno è storicamente il simbolo dei liguri, sarebbe molto interessante che lo si riproponesse. I nostri antenati sono stati un popolo glorioso e tosto, dei fieri combattenti. Quella di introdurre il nuovo simbolo mi sembra un’idea azzeccata che potrebbe segnare anche un rilancio per il nuovo presidente. Da esperto di grafica, dico che i rinnovamenti in politica passano anche attraverso nuovi marchi”.

“Ma sono altre le storie – aggiunge Varlese – Come la leggenda del re dei Liguri Cicno, che disperato e inconsolabile per la morte del suo ardito amico Fetonte, fu tramutato dagli dei per pietà in cigno”. Un’altra leggenda che circonda questo re Ligure, inoltre, è quella di esser stato al comando dei Liguri Apuani e, perduta una battaglia importante contro i romani, permise a loro di deportare 50.000 liguri nel Sannio. Disperato, il re pianse in modo accorato, e il suo pianto si tramutò nel canto del cigno.

“Chiedo di ripartire proprio dal ritrovamento archeologico, per dotare la nostra regione di un simbolo che dia il senso di unità anche per gli svariati milioni di liguri di seconda e terza generazione sparsi nel mondo, che in esso potrebbero identificarsi interagendo con forze nuove allo sviluppo della Liguria”.

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.