Economia

Val Bormida, progetto “Scuola in Bottega” per l’artigianato

Artigianato

[thumb:1649:l]Cairo Montenotte. Si è svolta, nel comprensorio valbormidese, un’innovativa esperienza di avvicinamento dei giovani alle professioni artigiane. Gli Ambiti Territoriali Sociali dei Comuni di Cairo Montenotte, Carcare e Millesimo hanno infatti varato il progetto “Scuola in Bottega”, con il quale offrire ai giovani dai 18 ai 29 anni opportunità professionali attraverso l’avvicinamento alle professioni dell’artigianato artistico, tipico e tradizionale, agendo in primo luogo a livello culturale per contribuire a superare quella barriera, essenzialmente fondata su pregiudizi sociali, che talora descrive tali professioni come non appetibili per i giovani.

Si tratta di un percorso nuovo per il territorio valbormidese, finanziato dalla Regione Liguria attraverso il Fondo Sociale Europeo. Gli obiettivi che i Comuni intendono perseguire con il progetto sono molteplici. Innanzitutto avvicinare i giovani a professioni che ancora hanno una limitata visibilità, ma che possiedono un elevato contenuto di professionalità, qualità e immagine, con finalità di promozione e inclusione sociale. In secondo luogo, recuperare i mestieri tradizionali attraverso la rivitalizzazione di produzioni che vanno scomparendo, mediante l’introduzione di nuove risorse dotate di una forte motivazione e carica innovativa.

Altro obiettivo è quello di offrire ai giovani potenzialità di inserimento professionale in lavorazioni artigianali tradizionali, tipiche e/o artistiche, e, allo stesso tempo evitare l’estinzione del preziosissimo patrimonio culturale espresso dai maestri artigiani della Val Bormida. Infine, lo scopo è anche quello di fornire un supporto formativo e professionale per la creazione di impresa, incentivando la capacità imprenditoriale dei giovani. I laboratori artigiani presenti nel territorio valbormidese con l’iniziativa sono così diventati luoghi d’incontro e di formazione per i giovani che vedono una prospettiva di lavoro nell’artigianato di qualità.

Il progetto è caratterizzato dall’inserimento diretto e immediato del giovane in bottega artigiana, alternato da momenti di laboratorio didattico, in un settore come quello artigiano caratterizzato da micro-imprese, spesso a gestione familiare, con un numero di addetti limitato. I soggetti pubblici e privati e le associazioni aderenti al Patto Territoriale si sono riunite periodicamente per monitorare l’andamento del progetto e il rispetto delle sue finalità. Un Comitato tecnico di gestione ha svolto la funzione di coordinamento, di definizione delle linee di indirizzo. Il 20% dei giovani che ha partecipato al termine dell’esperienza è stato assunto in una ditta.

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