Roccavignale, domani la “prima” del Presepe Vivente

Presepe vivente Roccavignale

[thumb:15518:l]Roccavignale. E’ tutto pronto a Roccavignale per il debutto della 28a edizione del Presepe Vivente, tradizionale rappresentazione natalizia organizzata dalla Pro Loco, che è fissato proprio per domani sera. Tre, come sempre, le serate della manifestazione, dopo la “prima” si replicherà il 23 e 24 dicembre, durante le quali il suggestivo borgo di Strada si trasformerà nella Betlemme di oltre 2.000 anni fa e ospiterà nelle sue vie, nei suoi cortili e nelle sue piazzette scene della vita di Gesù e brani tratti dai testi sacri.

Questo il programma della rappresentazione sacra: ore 19,30: apertura del borgo, con botteghe artigiane, antichi mestieri (cestaio, scultore di marmo, l’arrotino, scultore di legno, caldarrostai, ceramista, ricamatrice, fabbro, falegname, cercatore d’oro, mangiafuoco e trottolaio) e degustazione di prodotti locali (pizza, focaccia, fazzini, polenta, farinata, pane fritto, panini con la salsiccia, vin brulé, cioccolata calda e vari dolci arabi preparati e serviti da alcune giovani marocchine residenti a Roccavignale che gestiranno una loro taverna).

Alle 21,30: Annunciazione e visita di Elizabetta; ore 22: Il rifiuto dell’albergatore; ore 22,15: Erode incontra i Magi e Annunzio ai pastori; ore 22,30: Natività. Nelle serate di doamni, martedì 22, e mercoledì 23 dicembre: esibizione di Arte Danza di Trinetti Adriana, con sede a Carcare. Durante le tre serate ci saranno alcune suggestive proiezioni sui muri dell’antico borgo, in collaborazione con lo studio fotografico di Lino Genzano di Carcare che, nella serata di mercoledì 23 dicembre, sarà accompagnato dalla scuola di danza “Attimo Danza” di Lorella Brondo, con sede a Cairo. Sempre durante le tre serate, spazio dedicato ai bambini con il teatrino della favola “Le stelle e la stella cometa”. I figuranti saranno circa 250.

Ma com’è nato il Presepe Vivente di Roccavignale? Risponde uno degli inventori della manifestazione (insieme a Gian Piero Rubino), Giambattista Olivieri, 78 anni, sempre presente tra i figuranti del Presepe, in tutte le edizioni: “Ricordo che era ottobre e volevamo fare qualcosa per i giovani del nostro paese. Ci è venuta l’idea del presepe vivente, un’idea che ha portato con sé tanto lavoro. Ricordo che nella prima edizione avevamo preparato tante barbe, perché ci sembrava che tutti i figuranti dovessero portare la barba, dato che erano di etnia araba. Io in quell’edizione feci l’Arcangelo. Lo strutturammo con citazioni dal Vangelo e canti natalizi e fu un successo davvero inaspettato”.

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