Finale: Acts, Comunità Montana e pratiche paesistiche, opposizione all’attacco

Simona Simonetti

[thumb:12034:l]Finale Ligure. “Una giunta generosa con gli apparati della politica, avara invece verso i cittadini”. Non lascia spazio a fraintendimenti il commento di Simona Somonetti, capo gruppo della lista civica “Per Finale”, al consiglio comunale che si è svolto ieri sera a Finale Ligure, con all’ordine del giorno: la gestione pratiche paesaggistiche per i comuni di Calice, Feglino e Vezzi Portio, l’attribuzione delle competenze idrogeologiche alla Comunità Montana, infine l’approvazione del bilancio per Acts.

La maggioranza ha approvato la pratica per la quale il Comune di Finale svolgerà le pratiche paesaggistiche per i comuni di Calice, Feglino e Vezzi Portio, introitando solo i diritti di cancelleria (150 euro a pratica pagati dal privato richiedente), mentre la comunità montana, di cui Finale non fa più parte, svolgerà le pratiche idrogeologiche per i privati, incassando oltre ai 150 euro dei privati anche 24.700 euro del Comune di Finale per l’anno 2010, e altrettanto per il 2011.

“Non è pensabile che il Comune svolga per altri comuni le pratiche paesaggistiche senza costi aggiuntivi, mentre paga due euro per ogni cittadino una Comunità Montana di cui non facciamo più parte per svolgere un servizio a pagamento destinato ai finalesi” afferma la Simonetti.

Critiche anche sui contributi destinati ad Acts: il Comune erogherà infatti la somma di 404.431 mila euro, rateizzati in 15 anni: “Questi soldi non sono stati erogati per un servizio ma per un rifinanziamento dell’azienda, infatti Finale versa annualmente ad Acts 93.936 euro per il servizio concordato e 56.000 euro per le quattro corse giornaliere verso la residenza protetta – dice la Simonetti -. Servizi, è bene sottolinearlo che gli utilizzatori pagano a tariffa piena. Con grande disponibilità quindi il comune ha scelto di partecipare al risanamento di una azienda mal gestita, decidendo che fossimo tutti noi cittadini a ripianare un debito che non abbiamo fatto”.

“Infatti, – prosegue l’esponente di minoranza – mentre si regalano i soldi ad Acts, si è deciso di aumentare i buoni pasto di 60 centesimi l’uno, si sono tagliati i fondi al cinema insieme e a molte altre manifestazioni turistiche. Inoltre, il comune si è rifiutato di intervenire per pagare gli insegnanti che prestano servizio durante la mensa tagliati dal governo, con il risultato che i genitori versano 60 euro per permettere ai loro figli di mangiare a mensa quando devono rientrare a scuola alle 14:00” conclude la Simonetti.

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