Savona, fondi regionali per canili: l’Enpa attacca il Comune

progetto canile

[thumb:15325:l]Savona. Critiche dai volontari della Protezione Animali savonese per l’esito dei finanziamenti della Regione Liguria alla costruzione e ristrutturazione dei canili per cani randagi. A causa di ritardi burocratici del Comune di Savona, accusa l’Enpa, è andato perduto il contributo per i due progetti relativi alla ristrutturazione del rifugio di Cadibona e per la sterilizzazione di cani randagi.

I documenti erano stati consegnati per tempo ad inizio luglio al Comune di Savona, che per regolamento regionale è tenuto a riceverli e presentarli alla Regione entro il 31; ma le carte si erano fermate negli uffici e solo su sollecitazione dell’Enpa e del Servizio Veterinario Asl 2, l’assessore Costantino aveva fatto velocemente riattivare la pratica, che però è giunta in Regione soltanto il 4 agosto, 5 giorni dopo il termine ultimo.

La Regione Liguria ha quindi dovuto negare i finanziamenti, con una perdita secca di 82.000 euro, che sarebbero serviti per costruire 8 box per 16 cani e sterilizzare una decina di femmine. Già lo scorso anno la Regione aveva destinato a Savona un contributo di 80.000 euro, lasciando libero il Comune di suddividerlo tra il proprio canile di piazzale Amburgo e quello dell’Enpa di Cadibona; Palazzo Sisto lo destinò alla propria struttura; ma anche in questo caso se i lavori non inizieranno entro dicembre il contributo andrà perduto

“Questa ennesima dimostrazione di insensibilità animalista (dopo i gatti ed i colombi) del Comune savonese mette in grave difficoltà il progetto di ristrutturazione del rifugio dell’Enpa di Cadibona – afferma in una nota l’Enpa savonese -; l’associazione aveva miracolosamente ricevuto una donazione, che ha permesso all’ultimo momento l’acquisto del terreno su cui sorge il canile (era in affitto e soggetto a sfratto esecutivo entro il 31.12.2006); ma non potrà coprire tutte le ingenti spese necessarie per i lavori (il canile genovese di Monte Contessa è costato 5 milioni di euro)”.

“Per merito del Comune, quindi, la realizzazione del progetto ritarderà e dovrà essere notevolmente ridimensionato – prosegue l’Enpa -. Esso prevedeva la ricostruzione della cascina servizi, 50 box abitativi per 100 cani, l’impianto di trattamento degli scarichi e quello di produzione di energia solare, un cimitero per animali, 1 reparto isolamento ed 1 per gatti e fauna esotica, 2 voliere per la fauna selvatica in cura e una zona attrezzata per la sosta della migratoria, una stalla per erbivori in difficoltà e 2 percorsi natura per passeggiate con cani”.

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