S.C.A., Cassiano: “Via dalla società senza ripensamenti”

Cassiano, sindaco Villanova

[thumb:3786:l]Villanova d’Albenga. “Uscire dalla S.c.a.? Nessun problema”. Così esordisce il sindaco di Villanova d’Albenga, Domenico Cassiano, rispondendo alle dichiarazioni del collega alassino, Marco Melgrati, che, senza tanti giri di parole, invita Villanova e Laigueglia – suoi partners nella società nata per gestire il servizio idrico integrato – ad andarsene.

“Mercoledì scorso abbiamo dato incarico al Direttore Generale di avviare la procedura per uscire dalla società – precisa Cassiano -. Non rimaniamo in una realtà in cui ci sentiamo a malapena tollerati e che, per di più, invece che un servizio, offre un disservizio, tra disguidi e una cattiva gestione della bollettazione. A seguito dunque dei continui ultimatum di Melgrati, abbiamo preso questa decisione.

E siccome mi sembra assurdo sentirci mal sopportati, dal momento che l’acqua che viene erogata ai villanovesi proviene da Villanova, i pozzi sono i nostri, le tubature sono le nostre, traslocheremo in una realtà a noi più gradita, come quella del depuratore ingauno, che è una società che serve già ottimamente il Comune di Andora e in cui regna l’armonia tra i soci. Siamo sicuri che, in questa fase, Sca terrà un atteggiamento corretto nel fornire acqua a tutti i cittadini”.

“Mi spiace solo – continua Cassiano – che Melgrati abbia memoria corta per ciò che riguarda la vicenda-Sca dal momento della sua nascita. Il sindaco di Alassio sa bene che quando fu fondata la società è sì vero che le quote furono divise secondo i parametri, ma è anche vero che allora Villanova aveva una sua rappresentanza nel consiglio di amministrazione, fino a quando però Melgrati portò a quota 5 il cda escludendo di fatto il comune villanovese.

In una successiva riunione che il mio collega si ricorderà, si stabilì che Villanova avrebbe provveduto all’aumento di capitale a fronte però di una rappresentatività nel cda e dell’apertura di un ufficio per i cittadini nel nostro territorio. Condizioni, però, che devono essere soddisfatte ancora adesso. E per quanto riguarda le fatture non pagate, questo è dovuto al fatto che Sca non è stata in grado di produrre una documentazione adeguata a sostegno di queste spese. Precisazioni dovute, queste, e che non cambiano comunque il fatto che ce ne andremo da questa società”.

E a farsi sentire è anche un più “prudente” Franco Maglione, sindaco di Laigueglia: “Sulla questione aspetto che i miei consulenti legali mi chiariscano la situazione. Comunque, tengo a sottolineare che, per quanto riguarda i costi delle opere straordinarie, il nostro Comune non deve intervenire”.

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