[thumb:1458:l]Regione. Timori di Regione Liguria e Federparchi per il futuro delle aree protette, dopo la presa di posizione del ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo.
“Una coincidenza del tutto casuale ma non per questo meno significativa e illuminante – afferma una nota congiunta dei due enti -. Giovedì all’Acquario di Genova si è tenuta la terza Conferenza regionale delle Aree protette della Liguria, in un auditorium affollatissimo di amministratori e tecnici non solo delle Aree protette, ma dei Comuni, delle Province, della Regione, di rappresentanti del mondo della cultura, della ricerca, delle attività economiche legate all’agricoltura e al turismo, delle associazioni ambientaliste, escursionistiche ed anche dei cacciatori, oltre a un numeroso pubblico soprattutto di giovani”.
“Questa massiccia partecipazione – proseguono – insieme alle comunicazioni del presidente della Regione Liguria Claudio Burlando e dell’assessore ai Parchi Franco Zunino, del presidente di Federparchi Giampiero Sammuri e del direttore Luigi Bertone, oltre ai dati forniti dai tecnici e agli altri numerosi interventi, hanno fornito la misura del ruolo ormai insostituibile che il Sistema delle aree protette della Liguria si è conquistato. E con un forte radicamento sul territorio e la condivisione delle comunità locali”.
“La coincidenza – spiegano la Regione e Federparchi – è che l’incontro seguisse di pochissimi giorni l’invio di una lettera da parte del ministro Prestigiacomo al presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani, nella quale si chiede alle Regioni di soprassedere alle loro eventuali iniziative in materia di parchi regionali, in attesa di un ‘ampio processo di riforma’ nazionale a cui starebbe lavorando il Governo”.
“E’ paradossale – continua la nota di Regione Liguria e Federparchi – che, proprio in una fase di promozione del federalismo, sia la prima volta che alle Regioni venga rivolto un invito del genere, reso ancor più pesante dal fatto che sui contenuti di questa riforma, tra l’altro definita ‘imminente’, non vi sia stata alcuna consultazione né in sede politica né in sede tecnica, né con le Regioni né con Federparchi, che pure da tempo chiede informazioni in proposito”.
“La terza Conferenza dei parchi liguri ha dato bene il senso di cosa vorrebbe dire accogliere oggi questo errato invito del Ministro. Il bilancio dei parchi liguri e delle istituzioni (Regione, Province, Comuni) tracciato e discusso ieri, ha permesso di cogliere compiutamente come, in pochi anni non facili, in Liguria i parchi, grazie all’impegno congiunto del sistema istituzionale, sono diventati una tangibile, forte realtà che, specie in questa fase di crisi economica, sta fornendo un sostanziale apporto anche di promozione economica e sociale, soprattutto nel rapporto costa e aree interne. Non solo i parchi non sono una penalizzazione per il territorio, un `poltronificio’, una fonte di sprechi, ma al contrario costituiscono un leva importante e qualificata di cui il sistema istituzionale può avvalersi e si avvale con ottimi risultati, come – concludono – ha voluto sottolineare con forza il presidente Burlando”.