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Piccioni, Enpa: “Non ci sono motivazioni che giustifichino l’intervento”

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[thumb:15256:l]Savona. La sezione savonese dell’Ente nazionale protezione animali interviene in merito alla notizie che il Comune di Savona ha iniziato in collaborazione con il servizio veterinario Asl2 Savona il censimento dei piccioni.

“In realtà – dichiara Lucrezia Novaro, presidente Enpa di Savona – da quanto ci è dato conoscere, l’annunciato censimento altro non sarebbe che la sistematica cattura ed (inutile) uccisione di mille piccioni. Al momento ignoriamo quale provvedimento abbia autorizzato la cattura a fini di uccisione dei volatili, giacchè, se è vero che la responsabilità degli animali considerati come domestici ricade sul sindaco, gli animali selvatici, ai sensi della legge 157/92, sono considerati patrimonio indisponibile dello stato. E, giuridicamente parlando, i piccioni sono considerati appunto animali selvatici”.

“I Comuni – prosegue – non hanno perciò autorità nell’emanazione di ordinanze che prevedano la cattura o la soppressione dei piccioni, i quali rientrano tra le specie protette. Il controllo della popolazione colombacea può essere effettuato solo dalle Province e praticato mediante l’utilizzo di metodi ecologici, su parere dell’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica (Infs). Solo qualora l’Istituto verifichi la non efficacia di tali metodi di contenimento numerico, le Province possono autorizzare piani di abbattimento”.

“Al momento inoltre – spiega la presidente della sezione di Savona dell’Enpa – non risultano casi nel Savonese di contagi o patologie infettive trasmesse direttamente dai piccioni tali da richiedere un siffatto intervento. Non solo ma poche settimane or sono il sindaco Berruti aveva dichiarato, sulla base di conferme fornite dall’Igiene Pubblica dell’Asl2, che ‘i colombi non sono un’emergenza sanitaria'”.

“Sterminare le colonie è inutile – prosegue -, in mancanza di interventi che riducano la fertilità dei volatili in breve tempo il valore numerico della popolazione tornerà ad essere identico a quello precedente le uccisioni perché, come accade per tutte le popolazioni di animali selvatici, anche per il colombo cittadino la grandezza del gruppo è regolata dalla capacità portante dell’ambiente”.

“Per ridurre con successo e in maniera stabile nel tempo la popolazione dei colombi – spiega Lucrezia Novaro – gli unici metodi davvero efficaci sono di tipo incruento e devono essere preceduti da un censimento che permetterà di stabilire l’entità della popolazione, gli interventi da intraprendere, l’efficacia delle metodologie adottate”.

“In linea con tali principi l’Enpa questa primavera aveva presentato al Comune un proprio progetto che prevedeva il graduale spostamento dei piccioni da piazza Saffi alla zona del torrente Letimbro, previa collocazione di mangiatoie dove avrebbe dovuto essere somministrato cibo medicato con nicarbazina (innocua per il piccione, per gli altri animali e per l’uomo). Ovviamente non è pervenuta alcuna risposta in merito. Con riguardo a tale ultimo drastico intervento – conclude – ci riserviamo di valutare i provvedimenti autorizzativi e di assumere le adeguate iniziative in merito”.

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