Economia

Piano casa, Ance: “Impedisce gli interventi di riqualificazione urbana”

[thumb:15084:l]Savona. Erano circa quattrocento gli addetti ai lavori, tra architetti, geometri e non solo, che gremivano l’Aula Magna dell’Ente Scuola Edile di via Molinero a Savona per l’incontro illustrativo sul Piano casa. Alla discussione, organizzata sezione Edili dell’Unione Industriali della Provincia, erano presenti il presidente dei costruttori savonesi Elio Guglielmelli, l’assessore regionale Carlo Ruggeri, il direttore generale del Dipartimento regionale pianificazione territoriale Franco Lorenzani e l’avvocato Roberto Damonte. Presenti in platea anche due sindaci-addetti ai lavori: il primo cittadino di Alassio Marco Melgrati e quello di Laigueglia Franco Maglione.

Ruggeri ha voluto sottolineare l’importanza dell’incontro: “E’ un’ottima occasione per fare il punto e spiegare il Piano casa. Con questo provvedimento abbiamo fatto delle scelte a favore dei piccoli e della riqualificazione degli edifici, abbiamo guardato a criteri di equità e qualità. Diamo la possibilità ai Comuni di prendere delle decisioni perché in Liguria ci sono situazioni particolari di cui occorre tenere conto. Contrariamente a quanto ci veniva chiesto da alcuni, abbiamo consentito di ampliare solo gli edifici residenziali e quelli socio assistenziali e socio educativi. Non abbiamo consentito la possibilità di interventi a edifici non residenziali perché stravolgerebbero gli obiettivi di qualità che la legge si prefigge”. [image:15086:r]

Molto soddisfatti per l’alta affluenza, ma preoccupati per il contenuto della legge, gli esponenti dell’Ance che si sono detti speranzosi sul fatto che, alla fine, la legge permetta di fare qualcosa in più di quello che sembra ad una prima lettura. “Scorrendo il Piano casa si resta un pò delusi per il fatto che questa legge non permette certamente di operare degli interventi di riqualificazione urbana. Sicuramente le operazioni consentite sono limitate e non consentiranno di certo la ripresa economica” ha commentato Guglielmelli che ha aggiunto: “Secondo noi è fortemente sbagliato limitare le poche operazioni consentite all’edilizia residenziale anche perché poi nella maggior parte dei casi le ‘brutture’ più grandi si vedono nell’edilizia industriale”.

“E’ l’ennesima occasione persa dalla Regione Liguria per poter fare una riqualificazione del nostro territorio” il duro commento di Marco Melgrati a cui fa eco il collega Franco Maglione, primo cittadino di Laigueglia: “Certamente nella nostra città ci potranno essere delle applicazioni della legge ma trovo che sia stata una decisione sbagliata escludere dal provvedimento gli edifici condonati”. Su questo punto non si è fatta attendere molto la replica di Ruggeri che ha invitato i due sindaci a rileggere meglio il testo della legge in quanto “stabilisce che solo gli edifici oggetto di gravi abusi non potranno usufruire di questi vantaggi, mentre tutti gli altri, oggetto di piccoli condoni, potranno applicarli”.

La legge regionale denominata “Piano casa” ha lo scopo di promuovere il recupero a fini abitativi degli edifici residenziali esistenti, al 30 giugno 2009, di volumetria non superiore a 1000 metri cubi, mediante interventi di ampliamento, nonché la riqualificazione delle costruzioni in stato di degrado. La legge prevede alcuni parametri: per edifici di dimensioni fino a 200 mc incrementi nel limite massimo del 60 metri cubi; per edifici di dimensioni comprese tra 200 mc e 500 mc per la parte eccedente la soglia di 200 mc si applica la percentuale del 20% (per esempio: su un edificio pari a 205 mc sulla porzione fino a 200 mc si applica la percentuale del 30%, mentre sui restanti 5 mc di volumetria si applica la percentuale del 20%); per edifici di dimensioni comprese tra 500 mc e 1000 mc, per la parte eccedente la soglia di 500 mc si applica la percentuale del 10%.

Gli ampliamenti sono realizzabili anche in deroga alla disciplina dei piani urbanistici vigenti o in corso di formazione, fermo restando il rispetto del parametro della distanza fra gli edifici e delle indicazioni tipologiche formali e costruttive stabilite nella strumentazione urbanistica o nei piani territoriali vigenti. Per i Comuni costieri non saranno possibili ampliamenti nella fascia di profondità di 300 metri in linea d’aria dalla battigia. Viene disciplinata anche la possibilità di realizzare interventi di demolizione e ricostruzione con incremento fino al 35% della volumetria esistente alla data del 30 giugno 2009 aventi ad oggetto edifici residenziali qualificabili come incongrui.

[image:15085:c]

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.