[thumb:3626:l]Liguria. L’influenza A sta diventando il chiodo fisso di gran parte della popolazione italiana così, in concomitanza con l’avvio della campagna di vaccinazione, l’assessore alla salute della Regione Liguria Claudio Montaldo è intervenuto sull’argomento: “Nella nostra Regione è arrivata con un po’ di anticipo, anche se non siamo nella situazione peggiore. Da qui alla fine dell’anno ci sarà comunque un crescendo”.
“L’influenza si sta estendendo rapidamente, ha colpito prevalentemente giovani e ragazzi anche perché l’ambiente scolastico favorisce un maggiore contagio – ha aggiunto Montaldo -. Le persone ricoverate in questo momento al San Martino sono in una situazione stabile e ci auguriamo che l’evoluzione sia positiva anche se entrambe sono in rianimazione. Questo fine settimana abbiamo avuto una minore pressione al pronto soccorso del Gaslini, forse anche a causa della temperatura più clemente”. Per quanto riguarda la gestione di eventuali forme gravi e complicate di influenza A/H1N1, la Regione Liguria ha individuato i centri di riferimento presso l’azienda ospedaliera San Martino e l’Istituto Giannina Gaslini.
“Alla Liguria – spiega l’assessore regionale alla Salute – sono stati assegnati per l’anno in corso 230.000 vaccini, ma fino a venerdì ne abbiamo avuti solo 32.780 di cui 21.580 in confezione monodose riservata a bambini e donne in gravidanza e 11.200 in confezione multidose per le altre categorie. E’ evidente il divario molto forte tra i vaccini attesi e quelli realmente disponibili, tenendo conto che il numero di soggetti da vaccinare in questa prima fase ammonta a 115.000 di cui 25.000 operatori sanitari, 78.000 soggetti a rischio da 6 mesi a 65 anni e 12.000 donne in gravidanza o che hanno partorito da meno di 6 mesi”. Secondo l’assessore manca comunque “chiarezza da parte del Governo sull’applicazione delle linee guida e su come utilizzare i vaccini. “Ad oggi da parte del Governo – ribadisce Montaldo – c’è un po’ di confusione su come adottarli se si deve farne due o una e anche sui tempi di fornitura c’è poca chiarezza, al momento non sono arrivate comunicazioni dal Governo circa ulteriori invii di vaccini”.
“Non avere certezza sulle fornitura settimanali rende difficile organizzare il servizio, adesso ad esempio smaltiamo tutti i vaccini che abbiamo e poi magari siamo costretti a stare fermi per 15 giorni perché non ne arrivano. Pertanto il Governo insieme alle aziende produttrici deve mettere un po’ di ordine”.