Finale ha ospitato l’Assemblea regionale dei Circoli di Legambiente

Goletta Verde Legambiente

[thumb:3580:l]Finale L. L’Assemblea Regionale dei Circoli di Legambiente si è riunita lo scorso sabato 7 Novembre si è riunita a Finale Ligure nel complesso di Santa Caterina. Il presidente regionale Stefano Sarti ha espresso grande soddisfazione per la riuscita della manifestazione che è stata un successo di partecipazione con la presenza di più di 50 rappresentanti, provenienti dai 16 Circoli Liguri. “Abbiamo avuto modo di discutere a fondo i due temi fondamentali per l’attività del prossimo anno: il consumo del suolo e le scelte energetiche, pianificando anche due campagne regionali per il 2010 su questi temi” ha commentato Sarti.

Ospiti dell’evento il presidente di Legambiente Lombardia Damiano Di Simine ed esperti urbanistici quali il Prof. Roberto Bobbio, presidente regionale di INU ed il Prof. Quaini, della Società Geografica Italiana. Vittorio Cogliati Dezza, presidente Nazionale di Legambiente, ha partecipato ai lavori dell’assemblea mettendo in rilievo il ruolo fondamentale di Legambiente per la difesa delle coste Liguri, ed invitando Circoli e Regionali ad un lavoro coordinato di salvaguardia dalla cementificazione. Sergio Uras, presidente del Circolo Arene Candide di Finale Ligure, nel dare il benvenuto agli intervenuti, ha evidenziato che la scelta di Finale ligure come sede della riunione non è stata casuale, perchè Finale è in questo momento il baricentro degli attacchi alla costa ed all’entroterra.

“Il parco del Finale da 15 anni sulla carta ed osteggiato dall’amministrazione locale, il Progetto Piaggio e quello Ghigliazza con un totale di seconde case per 7000 nuovi abitanti, il tutto a pochi chilometri dalla centrale a carbone di Vado Ligure, dalla piattaforma Maersk da una parte e dagli attacchi alla costa portati dai porticcioli turistici dall’altra fanno della nostra città un simbolo di ciò che il partito del cemento propone come modello di sviluppo” ha concluso Uras. Numerosi sono stati anche gli interventi di urbanisti qualificati, con l’aiuto dei quali Legambiente continuerà a vigilare sugli abusi e a proporre il proprio modello alternativo.

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