Politica

Crocifisso, Paciucci (Prc): “Luoghi pubblici devono essere di tutti, non di una fede”

crocifissi

[thumb:15011:l]Finale L. Continua a tenere banco la querelle sul crocifisso. Stavolta è l”esponente finalese di Rifondazione Comunista Gianluca Paciucci che ha voluto chiarire la posizione del partito a proposito del dibattito suscitato dalla sentenza della Corte europea. “In seguito alla presa di posizione del consigliere Pcl Piccardi, il partito di Rifondazione Comunista di Finale Ligure si schiera per una radicale e semplice laicità, che faccia dei luoghi ‘pubblici’ (scuole, tribunali, ospedali) dei luoghi di tutti, e non di una fede, sia pur maggioritaria quale è, in Italia, il cattolicesimo” spiega Paciucci.

“Ormai i simboli religiosi vengono utilizzati come armi contro i nemici, veri o presunti, e in difesa delle identità, anche queste vere o presunte (la violenza del ‘bianco natale’ di alcuni sindaci leghisti). Invece di favorire un’autentica conoscenza critica delle diverse fedi (non soltanto monoteistiche) e delle posizioni dell’ateismo/agnosticismo, si preferisce un insegnamento confessionale, l’insegnamento della religione cattolica, di corto respiro e del tutto fuori luogo in una struttura pubblica. Si intende che anche l’insegnamento confessionale di altre religioni (islam, ebraismo, vedrebbe la nostra opposizione netta)” ha aggiunto l’esponente del Prc di Finale.

“In Italia il Governo in carica, forse il più irreligioso e, nei fatti, ateo che la nostra Repubblica abbia mai conosciuto, approva per squallidi interessi economici provvedimenti bigotti, incassando dalla Chiesa cattolica consenso e appoggi politici: è solo una meschina questione di scambio di favori. Risibile è, inoltre, la presa di posizione dei consiglieri Ferrari e Gualberti (‘Se si tolgono i crocifissi, cosa sarà di vie e piazze intitolate a santi?’), e basata sulla solita confusione tra ‘giuridico’ e ‘culturale’: solo degli imbecilli contesterebbero il ruolo culturale del cattolicesimo in Italia (letteratura, pittura, scultura, etc., iconografia dei santi…), ma solo dei prepotenti utilizzerebbero questo dato culturale per imporre le proprie posizioni” ha continuato paciucci.

“Nessun pericolo per piazze e vie intitolate ai santi, allora, è evidente, ma far dei luoghi pubblici dei luoghi veramente ‘comuni’, questo si’. ‘Meno crocifissi e più vangelo’, ha scritto Enzo Mazzi della Comunità dell’Isolotto (Firenze); meno stupide ingerenze clericali, e più cultura, religiosa e non, diciamo noi. Leggere laicamente la Bibbia (e la Torah, il Corano) sarebbe un buon esercizio, in questo mondo di ‘credenti’ lasciati nell’ignoranza” conclude l’esponente di Rifondazione Comunista.

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