Economia

Comuni, Patto di Stabilità: il punto del sindaco Floris

Franco Floris

[thumb:12973:l]Andora. Nutrita la delegazione savonese di segretari e dirigenti comunali che prenderà parte il prossimo 19 novembre a Genova, a Palazzo Tursi, all’incontro promosso da ANCI e SSPAL (Scuola Superiore Pubblica Amministrazione Locale) sul rispetto del Patto di Stabilità per le amministrazioni comunali. Dopo il saluto del presidente ANCI Liguria, il sindaco di Genova Marta Vincenzi, sarà la volta del sindaco di Andora Franco Floris, membro del Consiglio nazionale dell’Associazione dei Comuni Italiani, a prendere la parola. Di seguito interverrà il direttore scientifico dell’Ifel Silvia Scozzese con una proposta tecnica per i Comuni.

Di seguito la relazione del primo cittadino andorese: “Sappiamo che il reddito pro capite dell’area Euro registrato nel II trimestre di quest’anno è pari a quello del II trimestre del 2005. I conti pubblici Italiani subiscono un chiaro peggioramento, il tasso di disoccupazione è aumentato del 9%, caduta degli investimenti del 12%, potere d’acquisto in caduta libera. I comuni sono in forte difficoltà, nonostante ciò l’ultimo quinquennio ha evidenziato un netto miglioramento della situazione finanziaria dei comuni: miglioramento del saldo di ben 2 miliardi di euro. Per l’anno 2008 mancano 682 milioni di euro, 536 dal mancato recupero per l’eliminazione dell’ici prima casa e 146 milioni dal taglio trasferimenti. Per il 2009 mancano 1 mld e 222 milioni. Senza dimenticare un aumento costante delle funzioni trasferite dallo Stato. Per quanto riguarda le entrate, permane il blocco delle tariffe locali, escluso i rifiuti”.

“I comuni rappresentano il 70% degli investimenti totali – prosegue la relazione -. Bloccando gli investimenti si toglie la possibilità alle pmi di andare avanti, in certi casi addirittura le condanniamo alla chiusura. I comuni chiudono i propri bilanci in attivo e molti di essi hanno casse piene, tanti soldi, si parla di 12 mld che non si possono spendere. I comuni chiedono autonomia finanziare, per dare servizi, dare lavoro, far ripartire l’economia. Gli 8.100 comuni Italiani hanno dato e vogliono dare: usciamo dalla logica del comune sprecone, i dati dicono il contrario! Aggiungo che altri comparti dello Stato non hanno fatto il loro dovere. L’Italia è l’unica nazione al mondo con quattro livelli di potere: governo centrale, regioni, province, comuni, con una marea di enti intermedi. Giusto tagliare le spese, ma decidiamo dove sapendo a priori dove vogliamo andare”.

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