Albenga, la prima pietra del polo educativo diocesano

le prime pietre del Polo Educativo Diocesano

[thumb:11616:l]Albenga. E’ tutto pronto ad Albenga nel cantiere del nuovo “Polo Educativo diocesano” di Via Milano per la solenne cerimonia di benedizione, presieduta dal Vescovo diocesano, Mons. Mario Oliveri. Venerdi prossimo, 20 novembre, alle ore 10.30, il presule diocesano poserà, nelle fondamenta della scuola, la “prima pietra”, già benedetta nella Cattedrale di Albenga, durante la messa crismale dello scorso giovedì santo.

Il Vescovo Oliveri, spiegando quali caratteristiche avrà la scuola cattolica ingauna che la distingueranno dalla scuola pubblica, ha dichiarato: “Sarà una scuola caratterizzata dalla formazione cristiana. Essa non può avere altra vera ed essenziale finalità; non mira alla formazione parziale di alcuni aspetti della personalità o a trasmettere soltanto particolari scienze e saperi, ma alla formazione di tutto l’uomo, nella sua natura e nella sua chiamata a vita divina, e questa formazione è cristiana, e questa formazione completa è quella cristiana”.

Sul significato del progetto edilizio è intervenuto pure il direttore dell’Ufficio amministrativo diocesano: “Lo specifico del Centro scolastico diocesano “Redemptoris Mater” – ci tiene a sottolineare l’Economo diocesano, Don Antonio Suetta – è quello di un insegnamento che garantisca l’esercizio della libertà nella scelta dell’istruzione per i figli, che la legge dello stato prevede e garantisce a tutti i cittadini”.

Il via libera al progetto definitivo per la realizzazione del Centro educativo è partito da una variante al piano regolatore, rilasciata dal Comune di Albenga. L’equipe tecnica del cantiere edile è costituta dall’ Arch. Maurizio Arnaldi, progettista architettonico e direttore lavori, dall’Ing. Giuseppe Brunengo per gli impianti e dall’Ing. Giuliano Borelli per i cementi armati. Previsti 900 giorni lavorativi e i lavori, iniziati circa 6 mesi fa, verranno conclusi entro ottobre 2011. “L’impresa costruttrice Ecoedile-gruppo Verus, con sede a Magliolo, vincitrice dell’appalto, sta portando egregiamente a svolgimento il progetto affidato” ha aggiunto ancora don Antonio Suetta.

Alla cerimonia saranno presenti gli alunni che frequentano la vecchia sede della Scuola “Redemptoris Mater” in Via Trieste, le loro famiglie, i docenti, il Preside Prof. Giorgio Airaudi e il Direttore della Scuola, Mons. Mario Ruffino insieme a tutte le autorità ecclesiali. Saluteranno il Vescovo e tutti i convitati il presidente della provincia, Angelo Vaccarezza e il sindaco di Albenga, Antonello Tabbò.

L’assessore provinciale Rosi Guarneri, con delega all’edilizia scolastica, ha dichiarato per l’occasione: “Il Centro scolastico diocesano “Redemptoris Mater” di Albenga aiuta senza dubbio ad arricchire gli indirizzi formativi nel comprensorio albenganese. Considerato inoltre che l’edilizia scolastica pubblica nella città si sta risvegliando dopo anni e anni di letargo, ben venga la costruzione del nuovo “Polo Educativo diocesano”. La Scuola privata ha sempre avuto maggiore sensibilità nell’edilizia scolastica, mentre la pubblica purtroppo ha sonnecchiato per un sacco di tempo. Gli investimenti del privato insieme a questo improvviso risveglio del pubblico sono di buon auspicio”.

Dunque ad Albenga un progetto educativo ben preciso, orientato in una prospettiva culturale cristiana e non caratterizzato da una formazione tipicamente confessionale, perché a nessuno studente è richiesto di dimostrare l’adesione alla fede o la pratica religiosa, come condizione per l’accesso alla scuola. “L’intero complesso- dichiara ancora l’Arch. Arnaldi- vuole essere un intervento per riqualificare l’area limitrofa e offrire spazi aperti di buona qualità e attrezzati. Caratteristica importante per la struttura della scuola è che tutte le aule si affacciano su di un cortile interno, in modo tale da permettere ai rigazzi di potersi vedere all’uscita dalle aule. Abbiamo cercato così anche di dare spazio alla collettività, in modo tale che i ragazzi si rendano parte attiva di questa struttura”.

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