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Tirreno Power: petizione del Pd contro l’ampliamento

Tirreno Power Vado Ligure

[thumb:303:l]Savona. Domenica 25 ottobre, il giorno delle Primarie, il Pd organizza una petizione popolare contro l’ampliamento a carbone della centrale di Vado-Quiliano e per una politica di sviluppo sostenibile. “Dopo l’ordine del giorno presentato nelle scorse settimane in Provincia dal Gruppo consiliare del Pd – spiegano il segretario provinciale Giovanni Lunardon e il capogruppo provinciale Marco Russo – in cui si dichiarava la nostra contrarietà all’ampliamento della centrale Tirreno Power di Vado-Quiliano, il Partito democratico provinciale insieme con il gruppo provinciale del Pd hanno deciso di promuovere, con l’aiuto ed il sostegno di tutti i circoli della provincia, una petizione contro il nuovo gruppo a carbone della centrale e per un modello di sviluppo sostenibile, petizione che avrà inizio nella data per noi dall’alto valore simbolico di domenica 25 ottobre, il giorno delle primarie, quando gli elettori del Partito democratico voteranno per scegliere il segretario nazionale e quello regionale”.

“La petizione – spiegano gli esponenti del Pd – è rivolta a tutti quelli che condividono questa battaglia: si potrà firmare parallelamente allo svolgimento delle operazioni di voto delle primarie in tutti i 48 seggi allestiti con il concorso dei circoli sul territorio provinciale, in una fascia oraria compresa di norma tra le sette del mattino e le venti della sera. Proseguirà per iniziativa dei circoli con raccolte pubbliche nei mercati e nelle piazze della provincia e si concluderà alla fine del mese di novembre. Sarà questa l’occasione per sensibilizzare i cittadini su questo importante tema e sarà anche l’inizio di una serie di iniziative di approfondimento, di confronto e di mobilitazione che verranno organizzate su tutto il territorio provinciale”.

“Sul tema del clima e del riscaldamento del pianeta – proseguono – si gioca una partita fondamentale per la vita e la sopravvivenza del nostro ambiente in tutto il mondo. Non pretendiamo a Savona di essere l’avanguardia della green economy, ma non vorremmo neppure essere il fanalino di coda del pianeta nel momento in cui anche i grandi della Terra, Cina e Stati Uniti, decidono di impegnarsi seriamente nell’abbattere le emissioni di CO2”.

“E invece la Provincia – attaccano Lunardon e Russo – è riuscita per la prima volta nella storia recente a rompere il fronte dei Comuni e ad aprire al buio una trattativa che non può che portare a soluzioni di retroguardia e negative per l’ambiente. Conduciamo questa battaglia con ancora maggior convinzione dopo aver letto il testo del Decreto del Ministero dell’Ambiente sulla VIA che, se possibile, è ancora peggiore del progetto presentato da Tirreno Power”.

“Il Decreto infatti – spiegano – non solo non tiene in alcun conto i pareri negativi della Regione e di moltissimi enti locali savonesi, ma presenta contenuti ancor più penalizzanti per il nostro comprensorio. Non c’è nessun riferimento, né alcuna prescrizione relativamente agli interventi sui gruppi a carbone vecchi, maggiormente inquinanti e su cui Tirreno Power aveva annunciato nel progetto interventi migliorativi. Il Decreto dunque non pone nuovi limiti per quei gruppi e questo vuol dire con chiarezza che le emissioni con l’aggiunta del nuovo gruppo saranno sicuramente maggiori rispetto alla situazione attuale, mentre la comunità locale sarà costretta a tenersi impianti sorpassati, inefficienti e molto più inquinanti di quanto consentirebbero le tecnologie attuali, accanto al nuovo gruppo a carbone”.

“Il presidente Vaccarezza, questa estate, aveva detto di voler leggere le carte prima di prendere una posizione sul progetto. Avrebbe dovuto farlo prima di decidere di aprire una trattativa su basi sbagliate: se avesse letto il testo del Decreto di approvazione della VIA, si sarebbe accorto che un atto debole, non motivato e sbagliato nei presupposti e nei contenuti spiana la strada al progetto e toglie alla comunità locale ogni spazio per affermare una più che giusta battaglia per il diritto alla qualità dell’ambiente e alla salute. Rinnoviamo a Vaccarezza e alla sua Giunta – concludono gli esponenti provinciali del Pd – l’invito a non rompere il fronte degli enti locali e, anche a fronte del Decreto di VIA, a unirsi al ricorso contro tale Decreto su cui stanno lavorando da tempo Regione e Comuni”.

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