Economia

Regione, produttori di latte: botta e risposta tra Bruzzone e Cassini

Consiglio Regionale delle Liguria

[thumb:5305:l]Regione. Francesco Bruzzone (Lega Nord Liguria) ha illustrato un’interrogazione sulla riduzione del prezzo del latte alla stalla, a parere del rappresentante dell’opposizione, assolutamente insostenibile e antieconomica per gli allevatori liguri. L’esponente del centrodestra ha chiesto alla Giunta se è intenzione della Regione sostenere gli allevamenti di montagna ripristinando i premi ai livelli massimi precedentemente erogati.

Inoltre ha domandato se nell’ambito delle modifiche al Piano di sviluppo rurale 2007/2013, che entro fine giugno 2009 dovrebbero essere proposte dal Comitato di monitoraggio, saranno previste revisioni utili “a sanare una situazione – ha detto Bruzzone – che avrà la conseguenza di chiudere molte aziende zootecniche con pesanti ripercussioni sul territorio. A fronte della diminuzione del prezzo alla stalla il prezzo del latte per i consumatori rimane invariato e, quindi, aumenta la forbice tra produzione e consumo, confermando le distorsioni presenti sul mercato. I contributi previsti dal Psr per l’utilizzo dei prati e dei pascoli sono stati sensibilmente ridotti nonostante il nuovo Piano preveda per il settore zootecnico la necessità di migliorare e ampliare i pascoli al fine di sviluppare l’allevamento all’aperto”.

Questa la risposta dell’assessore regionale all’agricoltura Giancarlo Cassini: “Posto che la Regione non può intervenire direttamente sul mercato, si pone l’esigenza di incrementare il valore aggiunto di questo prodotto tramite un complesso di azioni fra cui: vendita diretta, trasformazione aziendale, trasformazione industriale in prodotti qualificati, valorizzazione dei prodotti tipici. Tutte queste azioni sono considerate prioritarie dal Psr 2007-2013. Inoltre sono stati da tempo avviati incontri e approfondimenti con gli allevatori per verificare la possibilità di qualificare il prodotto come ingrediente obbligatorio di prodotti tipici, quali la focaccia al formaggio di Recco. Già oggi il 70 per cento del latte viene trasformato in formaggio. Si tratta di indirizzare la produzione verso la creazione di crescenza, utile per realizzare la tipica focaccia. Altra soluzione è quella di riconvertire gli allevamenti nella produzione di carne. Per quanto riguarda i premi del settore zootecnico l’Unione europea ha dato indirizzi di ridurli a livello comunitario e, in particolare, a livello italiano. Per evitare che questo portasse un danno c’è l’indennità compensativa e i premi per il benessere degli animali”.

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