Regione, approvata legge contro discriminazioni sessuali

Regione Liguria mini

[thumb:2597:l]Regione. Con 20 voti a favore e 8 contrari (centrodestra e Udc) è stata approvata dal consiglio regionale la proposta di legge di Cristina Morelli e Carlo Vasconi sulle discriminazioni sessuali. La legge si propone di affrontare i problemi posti dalla discriminazione determinata dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere e di proporre soluzioni concrete.

La Liguria è la seconda regione italiana, dopo la Toscana, che affronta il problema della discriminazione sessuale rispondendo alle indicazioni e alle norme emanate in vari periodi dall’Unione europea che, consce della vastità e della gravità del problema, si sono espresse perché vengano adottati provvedimenti che favoriscano politiche e comportamenti anti-discriminatori.

Gli ambiti del provvedimento sono il lavoro e la formazione professionale (per garantire le stesse possibilità a ogni cittadino, evitare situazioni di esclusione sociale e promuovere l’acquisizione positiva dell’identità sessuale di ognuno) la sanità e l’assistenza. Affronta anche il problema dei malati gravi. In particolare garantisce la possibilità di scegliere il proprio rappresentante di fronte agli operatori medici in caso di incapacità naturale, “per salvaguardare la dignità dell’esistenza anche in caso di patologie invalidanti”.

La legge si impegna ad assicurare l’assistenza alle persone durante il percorso di realizzazione della propria identità sessuale o di genere), la comunicazione, la cultura, il turismo, e il commercio (per favorire eventi culturali aperti ai diversi stili di vita ed evitare atti discriminazione negli esercizi aperti al pubblico).

Come ha spiegato Cristina Morelli nella relazione di maggioranza, la legge ha grande importanza e “rappresenta un primo passo verso la civiltà” perché fa fare alla Liguria un passo avanti verso una società più civile e aperta in linea con gli orientamenti dell’Unione in materia di uguaglianza dei diritti.

“Ci si critica – ha detto Cristina Morelli – dicendo che dal punto di vista pratico è una legge inutile e che garantisce dei privilegi, sono due affermazioni contraddittorie. La legge non dà privilegi, ma evita discriminazioni sessuali, l’orientamento sessuale infatti non è una scelta, ma è frutto di caratteristiche che si hanno dalla nascita. Per questo auspico che il centrodestra la voti”.

L’appello non è stato accolto. Vincenzo Gianni Plinio (Alleanza Nazionale) ha duramente polemizzato contro il provvedimento. Plinio lo ha definito: “inutile, demagogico e inconsistente, capace solo di prendere in giro gli omosessuali: infatti la Costituzione difende già i diritti di tutti i cittadini indipendentemente dal loro orientamento sessuale”. Citando il Papa, Plinio ha detto che la legge “legittima un disordine morale”. Inoltre, all’origine, aveva anche “un fondo razzista perché puntava a discriminare tutti i cittadini che non sono né gay né trans”.

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