Discoteche, nuova legge per fare il “buttafuori”

[thumb:14575:l]Disarmato, munito di tesserino giallo fluorescente con la scritta “assistenza”, maggiorenne, appositamente formato, con la fedina pulita, la vista buona e grande autocontrollo. Ecco l’identikit del buttafuori ‘doc’, come previsto dal decreto che disciplina l’impiego del “personale addetto ai servizi di controllo delle attività di intrattenimento e di spettacolo in luoghi aperti al pubblico o in pubblici esercizi”. Solo gli iscritti ad un elenco da istituire presso le prefetture potranno esercitare l’attività.

Il provvedimento, firmato dal ministro dell’Interno, Roberto Maroni, intende mettere fine ai cosiddetti buttafuori “fai da te”, in alcuni casi protagonisti di atti di violenza, spaccio o altro. Dopo l’ok della Corte dei Conti, sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Dall’entrata in vigore, chi già svolge la ‘professione’ ha sei mesi di tempo per mettersi in regola con le nuove disposizioni. Multe salate per gli ‘abusivi’: da 1.500 a 5.000 euro.

Potrà iscriversi all’elenco, dunque, chi ha non meno di 18 anni; è in buona salute fisica e mentale; non è daltonico; non fa uso di alcol e droga; ha “capacità di espressione visiva, di udito e di olfatto”; non é stato denunciato o condannato, anche con sentenza non definitiva, per delitti non colposi; non è o è stato sottoposto a misure di prevenzione; non è aderente a movimenti, associazioni o gruppi organizzati che hanno tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi; ha il diploma di scuola media inferiore; ha superato l’apposito corso di formazione. Ogni due anni il prefetto rivede l’elenco per verificare che i requisiti per l’iscrizione siano mantenuti.

Il corso di formazione, da organizzarsi a cura delle Regioni, prevede che i candidati acquisiscano una preparazione nell’area giuridica (in particolare nella materia dell’ordine e della sicurezza pubblica), nell’area tecnica (in particolare traguardo alla conoscenza delle disposizioni in materia di prevenzione degli incendi, di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, di nozioni di primo soccorso sanitario) e nell’area psicologico-sociale: in merito i soggetti devono acquisire capacità di concentrazione, di autocontrollo, di adeguata comunicazione verbale.

Il decreto definisce anche i compiti del nuovo buttafuori: i controlli preliminari, con l’osservazione sommaria dei luoghi per verificare la presenza di sostanze illecite o oggetti proibiti e l’obbligo di immediata comunicazione alle forze di polizia; la verifica che non ci siano ostacoli alle vie di fuga; il controllo sommario visivo delle persone. Potrà concorrere alle procedure di primo intervento per interrompere risse o altro, a meno che ciò non comporti “l’esercizio delle pubbliche funzioni, né l’uso della forza o di altri mezzi di coazione o l’esposizione a profili di rischio”. Gli addetti, anche se titolari di porto d’armi, “non possono usare armi, né oggetti atti ad offendere e qualunque altro strumento di coazione fisica”.

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