Consiglio regionale, approvato il piano casa

Piano casa

[thumb:14722:l]Regione. Con 16 voti a favore, uno contrario (Nicola Abbundo, Moderati per il Popolo delle Libertà) e cinque astenuti (Rifondazione, Verdi e Comunisti italiani) è stato approvato il piano casa per la Regione Liguria. Via libera quindi dal Consiglio regionale al disegno di legge dal titolo: “Misure urgenti per il rilancio dell’attività edilizia e per la riqualificazione del patrimonio urbanistico-edilizio”.

Il centrodestra, che chiedeva l’aumento delle possibilità di ampliare gli edifici, ha abbandonato l’aula prima dell’inizio delle votazioni. Tutti gli emendamenti presentati dal centrodestra sono stati respinti. Alla votazione sono stati presenti i due consiglieri dell’Udc Rosario Monteleone e Luigi Patrone, ma non hanno votato.

Nella lunga discussione pomeridiana sono intervenuti: Luigi Morgillo, Gino Garibaldi Graziano Falciani (Forza Italia), Franco Rocca (Per la Liguria nel Popolo della Libertà), Giacomo Conti e Vincenzo Nesci (Partito della Rifondazione comunista – Sinistra europea), Cristina Morelli (Verdi), Nicola Abbundo (Moderati per il Popolo delle Libertà).

Per la Giunta è intervenuto l’assessore alla Pianificazione territoriale, Urbanistica, Infrastrutture e Logistica Carlo Ruggeri che ha ricordato la possibilità di ampliare gli edifici da riqualificare del 20 per cento nel caso di case di piccole dimensioni e del 10 per cento per quelle più grandi e la possibilità di demolire edifici fatiscenti o collocati in zone inadatte e di ricostruirli con un premio. “Abbiamo fatto delle scelte a favore dei piccoli e della riqualificazione degli edifici, abbiamo guardato a criteri di equità e qualità. Diamo la possibilità ai Comuni di prendere delle decisioni perché in Liguria ci sono situazioni particolari di cui occorre tenere conto. Contrariamente a quanto ci veniva chiesto da alcuni, abbiamo consentito di ampliare solo gli edifici residenziali e quelli socio assistenziali e socio educativi. Non abbiamo consentito la possibilità di interventi a edifici non residenziali perché stravolgerebbero gli obiettivi di qualità che la legge si prefigge”.

Nei loro numerosi interventi e nelle relazioni di minoranza gli esponenti del centrodestra si sono dichiarati nettamente contrari al provvedimento che hanno giudicato “inutile e dannoso per il territorio e incapace di favorire lo sviluppo economico e contrastare la crisi”. Astenuti i consiglieri di Rifondazione comunista che hanno ribadito la loro posizione volta a “limitare il danno rispetto al decreto del Governo nazionale”. Secondo Conti, fra quelle regionali approvate, la legge ligure è quella meno impattante sull’ambiente e sul territorio. Soddisfatta Cristina Morelli (Verdi): “Grazie agli emendamenti bloccati, si è evitata una ulteriore colata di cemento sul territorio della Liguria”.

La legge regionale ha lo scopo di promuovere il recupero a fini abitativi degli edifici residenziali esistenti, al 30 giugno 2009, di volumetria non superiore a 1000 metri cubi, mediante interventi di ampliamento, nonché la riqualificazione delle costruzioni in stato di degrado.

La legge prevede alcuni parametri:; per edifici di dimensioni fino a 200 mc incrementi nel limite massimo del 60 metri cubi; per edifici di dimensioni comprese tra 200 mc e 500 mc per la parte eccedente la soglia di 200 mc si applica la percentuale del 20% (per esempio: su un edificio pari a 205 mc sulla porzione fino a 200 mc si applica la percentuale del 30%, mentre sui restanti 5 mc di volumetria si applica la percentuale del 20%); per edifici di dimensioni comprese tra 500 mc e 1000 mc, per la parte eccedente la soglia di 500 mc si applica la percentuale del 10%.

Gli ampliamenti sono realizzabili anche in deroga alla disciplina dei piani urbanistici vigenti o in corso di formazione, fermo restando il rispetto del parametro della distanza fra gli edifici e delle indicazioni tipologiche formali e costruttive stabilite nella strumentazione urbanistica o nei piani territoriali vigenti;

Per i Comuni costieri non saranno possibili ampliamenti nella fascia di profondità di 300 metri in linea d’aria dalla battigia.

Viene disciplinata anche la possibilità di realizzare interventi di demolizione e ricostruzione con incremento fino al 35% della volumetria esistente alla data del 30 giugno 2009 aventi ad oggetto edifici residenziali qualificabili come incongrui.

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.