Politica

Ospedale Santa Corona: conto alla rovescia per il Trauma Center

Claudio Montaldo

[thumb:14342:l]Pietra Ligure. Sarà inaugurato nelle prossime settimane il Trauma Center dell’ospedale Santa Corona. La struttura, destinata a rafforzare il Dipartimento di emergenza di secondo livello del nosocomio pietrese, è in piena fase di organizzazione. “Sarà attivato in breve tempo e lo vedremo a regime nel mese di novembre – afferma l’assessore regionale alla salute, Claudio Montaldo – Fra poco avremo a disposizione anche il nuovo elicottero: gli equipaggi stanno completando la formazione specifica. Il velivolo di base al Clemente Panero di Villanova e a disposizione dei vigili del fuoco completerà il funzionamento del Trauma Center, che è ora in fase di allestimento”.

La presenza del nuovo elicottero Agusta Westland Grand, acquistato per 6 milioni e 500 mila euro con il contributo della Fondazione Carige, renderà possibile la copertura del soccorso nei casi più delicati, mentre il Trauma Center consentirà, nel caso di evento traumatico grave, di allertare tutti gli specialisti con il coordinamento del 118, di modo che un team operativo sia pronto ad accogliere il paziente all’arrivo in ospedale.

L’assessore regionale non tocca direttamente il tema spinoso della deaziendalizzazione. “L’ospedale Santa Corona è pienamente intregrato nell’Asl 2 Savonese – sottolinea Montaldo – Ciò che è importante è il funzionamento dei servizi che di qui alla fine dell’anno prenderanno le mosse: oltre al Trauma Center, con i suoi investimenti tecnologici e le nuove assunzioni, il polo oncologico del Ponente ed il progetto che riguarda le procedure interventistiche in ambito muscolo-scheletrico. Stiamo poi lavorando anche per affrontare il tema del rafforzamento dell’ematologia, come era nei nostri impegni, con una presenza più forte anche di questa specialità”.

“Il Santa Corona continua ad essere l’ospedale per l’emergenza e per l’acuzie di tutto il Ponente ligure” ribadisce l’assessore regionale alla salute. Molte le voci che chiedono l’estensione dell’operatività di Sierra 4 alle ore notturne, da marzo attiva nel comprensorio finalese ma solo dalle 8 alle 20, quando invece altrove le vetture attrezzate sono impegnate ventiquattr’ore su ventiquattro. “Stiamo potenziando le automediche e difatti da qualche mese è attiva l’auto del Finalese, ma dobbiamo equilibrare tenendo conto dei fondi ai quali possiamo attingere. La Regione Liguria con il 2009 porta a termine il piano di risanamento della sanità. Il governo, però, si sta preparando con la nuova Finanziaria ad assegnarci meno risorse: è scandaloso e sarà un danno per tutti. Mi auguro che ci ripensino”.

L’autonomia amministrativa e organizzativa del Santa Corona continua ad essere “sub condicione”, in attesa del pronunciamento di merito da parte del Consiglio di Stato, la cui data deve ancora essere fissata. La Regione ha infatti ha impugnato la decisione emessa dal Tar. I giudici amministrativi, dando ragione al Comitato per la Difesa della Salute e ai Comuni di Loano, Borghetto e Finale, avevano annullato la delibera regionale che sottraeva al nosocomio di Pietra lo status d’azienda; però la Regione ha ottenuto dal Consiglio di Stato una sospensiva che ha “congelato” la pronuncia del tribunale amministrativo.

“Stiamo aspettando che il Consiglio di Stato fissi l’udienza di merito” afferma Alessandro Garassini, presidente del Comitato di Salvaguardia della Salute del Ponente Ligure, animatore del movimento contro la deaziendalizzazione. “Contrariamente a quello che affermano gli esponenti della maggioranza regionale, la qualità delle prestazioni al Santa Corona è diminuita – commenta Garassini – Se l’obiettivo dell’amministrazione regionale è di portare l’ospedale di Pietra alla morte per inedia, ci sta riuscendo. Se loro sono convinti che qualcosa sta migliorando, restino pure con questa persuasione, ma i dati dicono proprio il contrario”.

La giunta Burlando con l’assessorato guidato da Montaldo hanno deciso di difendere la legittimità delle scelte attuate con il piano di riordino ospedaliero del 28 febbraio 2008. “Il provvedimento di deaziendalizzazione, considerata la sospensiva, è operativo – dice Garassini – La Regione ha voluto procedere nonostante la vertenza pendente. Come pubblico amministratore, io non sarei andato avanti. Se il Consiglio di Stato darà torto alla maggioranza regionale, dovranno tornare indietro su tutti gli atti compiuti nell’ambito della deaziendalizzazione”.

La polemica si è anche sollevata intorno all’emigrazione di alcuni primari. All’esodo del dottor Guido Grappiolo (che ha comportato una revisione del previsto piano del contenimento della mobilità passiva per gli interventi di protesi d’anca), ha fatto seguito la partenza del dottor Walter Bozzo, primario di Urologia e direttore dipartimentale di Chirurgia.

“Se un primario come Bozzo ha deciso di andarsene e non è stato trattenuto, ciò la dice lunga sulla situazione del Santa Corona – osserva Alessandro Garassini – La fuga di primari di qualità indica come stiano declinando i servizi. Non abbiamo posizioni pregiudiziali, vogliamo solo far capire che i dati sono evidenti e rispecchiano il calo del sistema regionale della sanità”. Quanto all’istituzione del Trauma Center, “è un’idea del Comitato per la Difesa della Salute: siamo stati noi ad averlo proposto all’assessore Montaldo. Dovrebbe essere strutturato in modo diverso e più funzionale rispetto a come sta nascendo. Non è facendo tagli di nastri che si migliorano le prestazioni sanitarie” conclude Garassini.

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