Enpa contro Piano Venatorio: “Il numero di capi abbattibili deve essere inferiore”

cinghiale

[thumb:351:l]Savona. L’Enpa savonese esprime perplessità sul Piano Venatorio 2009-2010 presentato dall’assessore provinciale Livio Bracco, comunque predisposto dagli uffici prima dell’insediamento della giunta Vaccarezza.

“Se la matematica non è un’opinione, la Protezione Animali di Savona non comprende come mai, se i censimenti di cinghiali, caprioli e daini, svolti dagli stessi cacciatori e coordinati dall’Università di Genova, hanno dato risultati inferiori allo scorso anno, i capi abbattibili quest’anno siano stati aumentati (1.000 cinghiali e 300 caprioli in più, oltre a 52 daini) – osservano dall’Enpa – In effetti l’ultima parte dell’inverno è stata rigida e nevosa e moltissimi piccoli di capriolo e cinghiale sono morti, mentre alcune femmine hanno ritardato e ridotto il parto di qualche mese”.

“Una programmazione conforme alle leggi quadro nazionale e regionale sulla caccia, avrebbe dovuto quindi giungere ad una riduzione degli abbattimenti; è un principio cardine della corretta gestione della fauna selvatica che, se violato, produce nelle specie cacciate pericolosi squilibri di sesso ed età; e fornisce ottimi elementi per impugnare la delibera di fronte al Tar Liguria e chiederne la sospensiva ed il successivo annullamento, opzione che stiamo valutando in questi giorni” affermano i responsabili della Protezione Animali di Savona.

C’è invece piena condivisione tra Enpa e assessore Bracco sulla necessità di controlli nei ristoranti e nelle sagre per eliminare il commercio sotto banco della carne di cinghiale e capriolo.

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