Politica

Rita Olivari: “Ci sono ancora due Comunità Montane, una sulle spalle dell’altra”

Rita Olivari, Boissano

[thumb:3275:l]Boissano. Si apre all’insegna di polemiche al vetriolo la nuova stagione della Comunità Montana del Ponente guidata dal neoeletto presidente Marino Fenocchio, sindaco di Castelbianco, appena subentrato a Maria Eugenia Cassisi. Rita Olivari, primo cittadino di Boissano ed esponente del Pd, soffia sul fuoco e replica a Stefano Mai, che l’ha accusata di essere “in cerca di visibilità” e di “non avere rispetto per le istituzioni”.

“Non sono in cerca di protagonismo, ma ho il coraggio di dire come stanno le cose – afferma la Olivari – Molti sindaci dell’area Pollupice condividono le mie posizioni, come espresso in molte riunioni, ma non hanno il coraggio di esternarlo. Il mio atteggiamento è soprattutto quello dei cittadini delusi dalla politica, quella politica che sa scegliere soltanto per mantenere le poltrone”.

Al consigliere provinciale leghista Mai, sindaco di Zuccarello, che l’ha tacciata di “saper parlare senza fare fatti”, risponde: “I fatti sono questi: abbiamo cercato di trovare il modo di rendere omogenea la Comunità Montana unica, senza differenze, e guardando al risparmio. La Comunità del Ponente costa in termini di personale 1 milione e 400 mila euro e spende centinaia di migliaia di euro per i servizi esterni, che vengono finanziati dai fondi per la montagna. Basta pensare, poi, che due segretari generali, e non uno, rimangono a carico dell’ente con una spesa particolarmente onerosa”.

“L’ex Ingauna sta in piedi con i soldi dell’ex Pollupice – osserva Rita Olivari – Le uniche funzioni reali di cui usufruisce il territorio Pollupice sono lo sportello delle attività produttive e il disboscamento delle strade, quest’ultimo finanziato dalla Regione. E invece tutti noi spendiamo 128 mila euro per un servizio collocato a ponente come la biblioteca di Villanova d’Albenga. Nonostante l’unificazione degli enti, sussistono ancora sul piano economico due Comunità Montane, l’una sulle spalle dell’altra”.

La giunta guidata da Marino Fenocchio è composta dagli assessori Giuseppe Morro, Gianfilippo Sassi, Milena Scosseria e Michele Volpati. Il Comune di Boissano lunedì prossimo ufficializzerà la clamorosa decisione di abbandonare l’ente territoriale montano. “La nuova giunta si deve prendere la responsabilità di ciò che è stato scelto e soprattutto di ciò che non è stato fatto – afferma la Olivari – Vorrei ricordare che anche i Comuni della costa retti dal centrodestra, come Loano, Borghetto e Finale Ligure, pagano il doppio dell’ex Ingauna, perché dopo il riordino delle Comunità Montane le quote pro-capite per abitante sono rimaste le stesse: differenziate per i Comuni dell’ex Pollupice e ben più alte di quelle dell’ex Ingauna, fra loro uguali”.

Il 31 agosto è il termine per notificare all’ente e alla Regione la scelta di “fuoriuscita” da parte del singolo Comune, che comunque sarà escluso soltanto a decorrere dal primo gennaio del 2011. Quello di Boissano, però, potrebbe non essere l’unico gesto eclatante. Anche l’amministrazione di Tovo San Giacomo ha manifestato insofferenza per l’attuale situazione.

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