Economia

Redditi: 13,9% dei Savonesi sotto soglia povertà

Via Paleocapa Savona

[thumb:2550:l]Savona. Savona si piazza al 56° posto tra i comuni capoluogo italiani per l’indice di povertà locale, il 13,9% dei contribuenti. Lo rileva una indagine del Centro Studi Sintesi di Venezia, sulla base di dati ISTAT e MEF-Dipartimento delle Finanze. L’analisi prende in esame il reddito medio per contribuente (Savona 22.099) e la soglia di povertà locale per contribuente (per Savona 10.093). Tra le altre province liguri Imperia è al 41° posto (16%), Genova al 57° posto (al pari di Savona con il 13,9%). La Spezia occupa invece il 55° posto (14%).

Lo studio analizza la media dei redditi per contribuente nei 114 Comuni capoluogo di provincia ed emerge che nel 2006, su un piano generale, circa il 14,5% dei contribuenti (1,4 milioni di individui) dichiara un reddito inferiore alla soglia media di povertà locale, pari a 10.388 euro annui, a fronte del quale il reddito medio è di 24.593 euro. “L’indice del rischio di povertà locale – spiega una nota – esprime la percentuale di contribuenti che dichiarano un reddito inferiore a una determinata soglia critica che è variabile da Comune a Comune, in quanto dipende da diversi fattori: come ad esempio i differenti livelli di spesa per consumi delle famiglie, dalla dimensione media familiare e dal numero medio di percettori di reddito per ciascun nucleo familiare”.

L’analisi per singoli comuni evidenzia che Villacidro, cittadina di 14.000 abitanti e capoluogo della nuova provincia sarda di Medio Campidano, è il comune più esposto al rischio “povertà”, in quanto il 32,2% dei contribuenti presenta un livello di reddito inferiore alla soglia di povertà locale. Al secondo posto si colloca Rimini, con una quota di contribuenti con reddito al di sotto della soglia di povertà locale del 26,3%: il capoluogo romagnolo, infatti, fa registrare un reddito medio inferiore di circa 4.300 euro alla media nazionale, con una forte presenza di redditi inferiori ai 10.000 euro (il 18,1% dei contribuenti, a fronte di una media del 12,8%) ed un livello elevato di spesa per consumi che fa innalzare la soglia di povertà ben oltre il riferimento medio generale.

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