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Variante Piano paesistico: le reazioni polemiche dei sindaci

Provincia

[thumb:95:l]Provincia. A margine dell’incontro in cui l’amministrazione provinciale ha reso pubbliche le proprie perplessità sulla variante al Piano territoriale di coordinamento paesistico da poco approvata dalla Regione, i sindaci presenti all’unanimità hanno palesato il proprio asprissimo disappunto nei confronti delle nuove norme. Se per l’assessore regionale Carlo Ruggeri si tratta di “una variante per tutelare promontori e capi costieri rimasti integri, i luoghi più belli della Liguria, al centro di molti appetiti immobiliari”, gli amministratori delle località savonesi respingono massicciamente la delibera di giunta regionale.

Particolarmente critico primo cittadino di Alassio: “Questo provvedimento – ha dichiarato Marco Melgrati – vanifica il piano casa appena varato e blocca tutto. E’ un atto realizzato senza alcun confronto e creato senza conoscere il territorio ma sorvolandolo con un elicottero, andando a stravolgere Piani Urbanistici comunali appena realizzati o in dirittura d’arrivo. Come se non bastasse il piano alberghiero impedisce la trasformazione degli hotel in residence anche se, di fatto, sono la stessa cosa”.

“Domani mattina avremmo dovuto protocollare il nuovo Puc, dopo nove mesi di lavoro – ha sottolineato invece Santiago Vacca, sindaco di Borghetto – Ora dovremo cominciare da capo. Ma chi ci paga questa revisione? La Regione sapeva che il nostro piano era in fase di approvazione, avrebbero almeno potuto avvertirci”.

Così Carletto Gerolamo, assessore all’urbanistica del Comune di Varazze: “Bisogna impugnare il Piano e chiederne la spospensiva, perché è un atto che va contro tutto il nostro territorio. La consultazione su questi argomenti è obbligatoria e invece non c’è stata: è un documento illegittimo. Come sono illegittimi i parametri sulle metrature minime degli esercizi commerciali. Questa legge agisce su 93 km quadri di territorio e non può essere fatta in questo modo. Dobbiammo trovare una strategia comune per opporci a questa ingiustizia”.

Dello stesso avviso Renato Zunino, sindaco di Celle Ligure: “Dobbiamo identificare la strategia per far fronte comune. Io mi sono informato e nessuno a Celle era a conoscenza del Piano. Non possiamo essere scavalcati in questo modo. Il provvedimento va ritirato”.

Luigi De Vincenzi, al vertice della giunta pietrese, osserva: “Il fatto peggiore è che la normativa andrebbe a colpire i Comuni che hanno bene operato, rispettando la legge. Siamo alle prese con un Piano rivisitato nel modo più sbagliato”.

Voci simili si aggiungono da Albisola Superiore (“Da noi il Piano blocca qualsiasi progetto, se vogliono le chiavi del Comune se le vengano a prendere”), da Balestrino (“Abbiamo approvato il Puc lo scorso giugno superando grandi ostacoli, oggi ci scopriamo danneggiagi e siamo punto e a capo”), da Toirano (“Il nostro Comune viene devastato da un Piano del genere; qui non si parla di politica, ma di limiti allo sviluppo delle città”).

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