Economia

Turismo: un italiano su due in vacanza, ma cala il fatturato

Turisti a Pietra Ligure

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Un italiano su due è pronto, se non lo ha già fatto, a partire per le vacanze: poco più di 24 milioni di persone nel periodo giugno-settembre avrà preparato le valige per iniziare un periodo di villeggiatura che, nella maggior parte dei casi (74,8%), sarà consumato entro i confini nazionali.

Ma una fotografia dettagliata dell’estate 2009, scattata da Federalberghi-Confturismo, evidenzia più di una defaillance nel settore turistico, a cominciare da un calo vistoso del giro d’affari, che secondo le stime dell’organizzazione dovrebbe attestarsi al 15%. Non a caso, rivela Federalberghi, da giugno a settembre il fatturato italiano delle vacanze (viaggio, vitto, alloggio e divertimenti) dovrebbe produrre un fatturato pari a 17,2 miliardi di euro, in frenata rispetto ai 20,2 dell’anno scorso.

Del resto, ha spiegato nel corso di un incontro il presidente di Federalberghi-Confturtismo Bernabò Bocca, la spesa media di ogni italiano dovrebbe essere quest’anno di 710 euro, il 18% in meno degli 861 del 2008, flessione che arriva al 25% se si analizza il costo di una vacanza trascorsa per intero in Italia, con una spesa media a persona di 550 euro (contro i 732 del 2008).

Un quadro allarmante rafforzato anche, secondo le stime, da un calo del 6,7% dei pernottamenti complessivi negli alberghi italiani nei primi 6 mesi dell’anno, prodotto da un -2,5 di italiani e un -11,5% di stranieri. Alla luce di ciò il presidente di Federalberghi ha quindi smentito le previsioni fatte dal ministro del Turismo sull’aumento del numero di italiani pronti ad andare in vacanza: “Come sostenuto nei giorni scorsi da Michela Vittoria Brambilla – ha affermato Bocca – gli italiani riusciranno in numero maggiore a fare vacanze nei mesi estivi, ma non con l’incremento dell’11% indicato, ma solo con un modesto +1,5%”.

Contro questo stato di cose Bocca è tornato a chiedere un Tavolo di confronto tra Stato, sindacati e imprese e, “sul modello francese”: un abbassamento dell’Iva sul turismo, l’attuazione delle riforme sulla promozione dell’immagine Paese, l’allargamento a tutte le imprese turistiche del protocollo firmato con 5 grandi gruppi bancari sull’accesso al credito e l’ampliamento dell’operatività della Tremonti-ter per l’ammodernamento delle imprese turistiche esistenti. Ma l’indagine evidenzia anche altri aspetti dell’estate 2009, a cominciare dai luoghi più gettonati dagli italiani.

A livello regionale le regine della stagione avranno i colori dell’Adriatico, con Emilia Romagna e Puglia leader incontrastate con un 10% ciascuna di quota di mercato, seguite a ruota dal 9,6% della Sardegna, dall’8,5% di Sicilia e Toscana e dal 7,4% di Calabria e Trentino Alto Adige. Comprensibilmente male l’Abruzzo, che, a causa del terremoto, scivola all’1,5% dal 4% del 2008.

Il periodo preferito per le partenze rimane agosto (55%), quando la maggior parte dei nostri connazionali (74%) si recherà soprattutto in spiaggia (contro il 16,3% che preferirà la montagna), pur riducendo di 2 giorni la durata media del soggiorno (10 notti fuori casa contro le 12 dell’anno scorso).

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