Economia

Ferrania, sindacati scettici: attesa per l’incontro al Ministero

Protesta Ferrania 1

[thumb:3576:l]Cairo Montenotte Si terrà entro i primi dieci giorni di luglio l’atteso incontro al Ministero dello Sviluppo Economico sulla vertenza Ferrania. In caso non arrivi una soluzione chiara ai problemi occupazionali sollevati sul rilancio dell’azienda i sindacati sono pronti alla mobilitazione dei lavoratori. “Nell’ultimo incontro con la proprietà è emerso che al momento l’unico progetto industriale in campo è quello del fotovoltaico per il quale è stata creata la società Ferrania Solis, un progetto che andrà ad impegnare al massimo una trentina di lavoratori. Attendiamo di sapere l’indotto occupazionale relativo al parco tecnologico e al complessivo accordo di programma”, sottolinea ad IVG.it il segretario provinciale della Filcem-Cgil Fulvio Berruti.

Entro pochi giorni dovrebbe inoltre arrivare la delibera del Comune di Cairo Montenotte per l’attività industriale delle biomasse: “Anche in questo caso non ci sono garanzie occupazionali. Siamo al paradosso che tutti hanno ottenuto qualcosa, tranne i lavoratori. Il rischio è che alla fine dei conti il numero degli occupati di Ferrania, escluso l’indotto per le piccole e medie imprese, arrivi ad un massimo di 56 unità rispetto agli attuali 450 cassaintegrati. C’è un enorme gap occupazionale che va sanato, altrimenti inizieremo azioni di lotta. Dopo cinque anni di vertenza la situazione non può essere ancora così aleatoria e con prospettive negative per i lavoratori. Attendiamo inoltre di conoscere dal Ministro Scajola l’interesse da parte di aziende straniere, tedesche in particolare, sulla produzione energetica di Ferrania”, conclude il segretario Berruti.

Oltre alle prospettive industriali di rilancio i sindacati chiederanno le misure sociali necessarie per la scadenza della cassa integrazione fissata il prossimo 14 luglio.

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