Economia

Albenga, Confagricoltura: Mansuino segretario regionale

[thumb:13403:l]Albenga. C’erano tutti gli stati generali della Confagricoltura ligure e nazionale, a partire dal presidente nazionale Federico Vecchioni, per il rinnovo del direttivo regionale che si è svolto ad Albenga.

Il presidente nazionale ha parlato di un’agricoltura ligure che regge molto meglio la crisi rispetto ad altre regioni italiane. “Noi abbiamo la necessità che anche le imprese agricole possano accedere alla moratoria sugli oneri finanziari del ministro Tremonti e per quanto riguarda il costo del lavoro serve la proroga degli incentivi per le zone svantaggiate, che per la Liguria vuole dire svariati milioni di euro. Costo del lavoro e liquidità saranno le sfide del nostro autunno, perché le aziende agricole siano considerate delle PMI, ovvero delle piccole medie aziende”.

Nel corso della mattinata l’assemblea ha provveduto alla nomina dei nuovi vertici regionali con l’elezione dell’imperiese Andrea Mansuino alla segreteria regionale: “Il primo compito sarà quello di coordinare le realtà provinciali per non disperdere risorse ed energie, ed individuare delle politiche comuni per tutto il nostro comparto – ha detto il neo presidente -. Con la Regione abbiamo già numerosi tavoli aperti, chiediamo comunque di mantenere una costante attenzione e interventi concreti, per consentire agli agricoltori di essere dinamici”. [image:13402:r]

“Per quanto riguarda la riconversione delle aree verso la produzione di prodotti di nicchia è una strada interessante e soprattutto qui ad Albenga può dare ottimi risultati, sfruttando il marchio Albenga che è conosciuto e apprezzato in tutta Europa. Senza però dimenticare gli altri aspetti che l’azienda agricola del futuro dovrà avere, come l’agriturismo o il settore energetico con la produzione di energia alternativa”.

Anche il presidente provinciale, Enrico Vincenzo, ha puntato l’attenzione sugli incentivi per le zone svantaggiate, per poter garantire così l’occupazione: “Nell’albenganese lavorano oltre 1500 addetti in questo settore per un totale di oltre 300 mila giornate lavorative, e l’aumento dei contributi non farebbe che inasprire le difficoltà per le nostre aziende”.

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