A luglio la celebrazione della prossima Messa in latino

Sacerdote celebra Messa

[thumb:7892:l]Savona. Nei giorni scorsi ha esordito a Savona la Messa “secondo il rito romano antico”, ossia secondo il rituale di san Pio V (riformato da Giovanni XXIII) ripristinata dal motu proprio Summorum Pontificum di Benedetto XVI.

La prossima celebrazione avverrà domenica 5 luglio alle ore 17,30, nell’oratorio dei santi Pietro e Caterina, in via dei Mille a Savona. La Messa cantata in lingua latina sarà presieduta da don Giulio Grosso, parroco a Varazze sant’Ambrogio. L’iniziativa, autorizzata dal vescovo Vittorio Lupi, è promossa dall’associazione “Una voce” di Savona, sezione “Beato Ottaviano”.

“Il vero problema non è ripristinare un rito antico, ma che questa prassi diventi un `cavallo di Troia’ per mettere in discussione l’idea di chiesa uscita dal Concilio Vaticano II, soprattutto su alcuni punti fondamentali come il dialogo interreligoso e con gli ebrei, l’ecumenismo, la sinodalità”. Lo ha detto ieri pomeriggio il priore del monastero di Bose Enzo Bianchi, rispondendo, durante il convegno diocesano, al teologo don Giampiero Bof.

Bianchi ha difeso la scelta di Benedetto XVI, che “vuole l’unità della chiesa e cerca di andare incontro a quel gruppo di cristiani”, ma ha messo anche i punti sulle i: “E’ legittima anche una pluralità di forme celebrative, tanto più che veniamo da certa tradizione monolitica, a patto però di essere uniti nella sostanza. Mi sembra perciò importante che ora il Papa voglia condurre una verifica dell’applicazione del suo motu proprio e, soprattutto, chieda anche ai seguaci di Lefebvre l’accettazione del Concilio Vaticano II”.

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