Il vescovo Vittorio Lupi alla chiesa savonese: “Alzati, non temere!”

Monsignor Vittorio Lupi

[thumb:10368:l]Savona. “Quello che Gesù diceva alla fanciulla morta lo dice anche a noi oggi: alzati! Alzati, chiesa di Savona, non temere, continua ad aver fede nel tuo Signore!”. Così nell’omelia della Messa in Cattedrale. Ma gli stessi toni forti il vescovo li ha usati nel commentare le conclusioni finali del convegno: “Mettiamo insieme le forze, che non sono poche! Ho percepito durante i lavori gioia, coraggio e tante attese, e ciò mi ha procurato un po’ di panico: saremo capaci di non tradire queste attese? Sarà possibile solo se ci sarà l’impegno di tutti”.

Convegno diocesano, ultimo atto. Nel Duomo gremito dai delegati e da numerose persone che hanno voluto esserci si diffondono le note dell’organo e la cantoria diocesana diretta da padre Piergiorgio Ladone intona l’inno “Chiesa di Dio”. Monsignor Lupi introduce la lettura del documento con le conclusioni finali ringraziando tutti “per il clima di collaborazione che hanno saputo creare” e la commissione preparatoria “per il lavoro svolto con generosità ed armonia”.

Ed eccoli, alcuni membri della commissione, a leggere – in quaranta minuti – le sette pagine fitte fitte di conclusioni. Il “concentrato” dei gruppi di studio del convegno, dove si possono pescare proposte come la diminuzione delle Messe festive, esperienze di accompagnamento delle famiglie in crisi, dei separati e divorziati, la pubblicazione obbligatoria dei bilanci parrocchiali, una “tassazione” parrocchiale volontaria destinata alla carità, la scuola di formazione socio-politica e lo sganciamento dei sacramenti dal percorso scolastico.

Al vescovo il compito, dopo solenni accordi scanditi dall’organo, di tirare le somme delle somme. “Abbiamo ora un bagaglio per un cammino da fare insieme – esordisce – e costituirà la base per il futuro piano pastorale”. Monsignor Lupi illustra poi come sogna l’organizzazione della diocesi: una Curia maggiormente di supporto ai parroci per le questioni burocratiche, uffici pastorali più coordinati tra loro, la rinascita del Consiglio pastorale diocesano, la riattivazione di quelli parrocchiali laddove sono “defunti” o poco funzionanti, e la possibile “invenzione” di quelli vicariali. A certe condizioni, però: “Occorre che questi organismi lavorino realmente e si mettano in rete”, ha ammonito il vescovo, azzardando un paragone: “Il Consiglio diocesano è come il motore, quello vicariale come la cinghia di trasmissione, quello parrocchiale come le ruote. Se uno dei tre non funziona, la macchina non va”.

Perché non celebrare ogni anno un convegno diocesano?, qualcuno aveva chiesto. “Preferisco alcuni momenti di verifica lungo l’anno”, ha affermato il presule, che ha quindi sottolineato le tre priorità emerse dai lavori di gruppo: “L’esigenza della formazione, a tutti i livelli; il rilievo dato alla domenica, alla centralità dell’Eucaristia e al ripensamento del proprio stile di vita; percorsi d’iniziazione cristiana che siano di maggiore aiuto alle famiglie, oggi in grande sofferenza e che vanno accompagnate e sostenute prima che entrino in crisi”. Il vescovo ha anche posto l’accento sull’esigenza di un’informazione a tutti i livelli, incoraggiando all’uso del nuovo sito internet della diocesi e ha invitato i delegati a “portare l’entusiamo dimostrato in questi giorni nelle proprie realtà parrocchiali”. Applausi convinti.

Durante la Messa, concelebrata da diversi sacerdoti e diaconi, monsignor Lupi nell’omelia ha interpretato le letture bibliche nella direzione del convegno. “Anche la chiesa di Savona-Noli è sofferente come il capo della sinagoga e la donna ammalata del Vangelo – ha detto – perché vive in un mondo spesso indifferente, ma anche ad essa Gesù rivolge l’invito a continuare a credere e a sperare”. Il vescovo ha inoltre esortato la diocesi a “condividere il tesoro ricevuto, perché anche noi abbiamo ricevuto molto e ne siamo debitori agli altri”.

Il presule si è infine chiesto: “Di fronte alle difficoltà abbiamo il coraggio di rivolgerci a Gesù come i personaggi del Vangelo? O pensiamo di farcela da soli, puntando sull’impegno e l’organizzazione? Soltanto la fede nel Signore ci può salvare dalle nostre pigrizie e paure, e anche a noi Gesù dice `Non temere’, tanto più quando ci sembra che non ci sia niente da fare”. Dopo l’omelia è stato consegnato il documento conclusivo ai vicari foranei e, alla fine della Messa, a tutti i presenti. I messaggi sono stati lanciati, ora si attendono i prossimi passi.

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