[thumb:10367:l]Provincia. La lista del PdL e della Lega Nord collegate al candidato Angelo Vaccarezza, la lista del partito Comunista dei Lavoratori che candida Gian Antonio Chiavelli, sono al momento fuori dalla competizione elettorale per le prossime elezioni provinciali. Inoltre, il simbolo della scudo crociato con cui si è presentata la lista della Democrazia Cristiana, che appoggia Vaccarezza, è stato assegnato solo all’Udc (che candida Giancarlo Garassino). E’ quanto emerge da una prima analisi dell’ufficio elettorale centrale del Tribunale di Savona, dove ieri entro le 12 sono state presentate le liste in vista del voto del prossimo 6-7 giugno.
In merito alle tre liste, “PdL Berlusconi per Vaccarezza”, Lega Nord e Pcl, i commissari hanno riscontrato diverse irregolarità in merito al luogo dove sono state raccolte e autenticate le firme necessarie alla presentazione delle liste. Per il PdL le firme valide sarebbero solo 87 su 503, mentre per la Lega Nord 322 su 350, infine per il Pcl 78 su 337.
In merito al simbolo della scudo crociato, i commissari hanno ricordato una sentenza del Tar del Lazio che impediva alla Democrazia Cristiana di Giuseppe Pizza di presentare tale simbolo, che spetta solo all’Udc. La Dc, quindi, non potrà presentare lo scudo crociato nelle schede elettorali. Inoltre, sono state respinte le candidature di: Luigi Sorrentino (Gente di Centro, che sostiene Michele Boffa), Barbara Biani (Udeur-Popolari, che sostiene Vaccarezza), Sergio Mazzanti (Bene Comune, che candida a presidente Renzo Briano), infine Salvatore Ferrara e Franco Veirana per lista dei Pensionati che vede come candidato presidente Cosimo Luppino. Per queste candidature sono state evidenziate “difformità nei dati anagrafici reali rispetto a quelli forniti dai responsabili di lista, oppure perchè le firme non sono state correttamente autenticate”, spiegano dall’ufficio elettorale.
Le tre liste finite nel mirino della commissione elettorale, così come la lista Dc per il simbolo, hanno tempo di presentare ricorso entro il 12 maggio. Infine, resterebbe l’opzione di un ricorso al Tar della Liguria. In tutto sono state 23 le liste presentate, con dieci candidati alla presidenza della Provincia.
Intanto, sulle voci di possibili irregolarità anche nella lista del partito dei Comunisti Italiani, è il segretario provinciale Claudio Gianetto ad intervenire: “Ritengo che le regole debbano essere rispettate e questo principio vale per tutti, chi non lo fa dimostra solo arroganza e poco rispetto verso la legge. Non bisogna essere burocrati per adempiere a certe formalità, ma solo dimostrare senso civico. Voglio rassicurare i nostri elettori che la lista del PdCI è assolutamente in regola e che le voci diffuse sono solo il risultato della confusione fatta fra la nostra lista e quella del partito Comunista dei Lavoratori”.