Cronaca

Invasione di meduse, l’Enpa accusa: “Spopolamento del mare”

Meduse spiaggiate

[thumb:12139:l]Provincia. Allarme della Protezione Animali savonese per la presenza di meduse lungo le coste del Mar Ligure, che – dicono dall’Enpa – “non è il segno di acque pulite ma la reazione di un mare vuoto”. Nei giorni scorsi colonie di “velella velella” si sono spiaggiate a Vado e Bergeggi. Un fenomeno naturale dopo le mareggiate primaverili.

Sono chiamate anche “barchetta di San Pietro” per la cresta verticale sembra la vela di un minuscolo scafo. La velella ha uno scheletro cartilagineo galleggiante a forma di disco oblungo di dimensione compresa tra i due ed i quattro centimetri, fino a sei-sette centimetri. Si nutre di plancton e uova di pesci.

Secondo la spiegazione degli animalisti, l’invasione delle meduse è dovuta alla rarefazione delle specie marine che se ne cibano, gran parte delle quali soggette alla pesca: i maggiori predatori di meduse sono infatti, oltre alle testuggini e tartarughe marine, tonni e pescispada. “Le stesse meduse catturano poi piccoli pesci, innescando un circuito che porta allo spopolamento del mare” osservano i responsabili dell’Enpa savonese.

“L’ennesimo allarme è stato dato dall’Istituto di Scienze Marine di Barcellona – aggiungono – La ricetta per una soluzione è ovvia: attivare i depuratori e, soprattutto, ridurre lo ‘sforzo di pesca’, diminuendo le quote e la stagione di pesca, riconvertendo i navigli (ad esempio le spadare che cacciano i pescispada) o favorendone con adeguati contributi la ‘rottamazione’, creando vaste zone di protezione lungo la fascia costiera dove la fauna marina si riproduce e cresce”.

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