[thumb:5833:l]Regione. Alcuni problemi che si pongono alle imprese per ottemperare alla disciplina del “Durc”, il “documento unico di regolarità contributiva” senza il quale non si possono ricevere pagamenti da enti e istituzioni pubbliche, sono stati affrontati oggi pomeriggio in una riunione convocata presso la Regione Liguria. Vi hanno preso parte con il presidente Claudio Burlando gli assessori Enrico Vesco (lavoro) e Renzo Guccinelli (sviluppo), e il presidente di Filse Edoardo Bozzo. Presenti le parti sociali, Confindustria e sindacati, le categorie economiche firmatarie del “patto per lo sviluppo”.
I problemi affrontati, premesso che tutti i partecipanti hanno ribadito la correttezza e utilità del provvedimento, sono fondamentalmente di tre tipi: i tempi troppo lunghi con cui l’Inps rilascia alle imprese il documento, senza il quale non si ricevono pagamenti; l’esistenza di contenziosi sulla quantificazione dei contributi pagati: il documento non arriva anche se non si è in una condizione di completa inadempienza; ultimo caso quello di singole imprese colpite dalla crisi che fanno fatica a pagare i contributi nelle scadenze dovute e cadono nel circolo negativo di non poter riscuotere per far fronte agli stessi pagamenti.
Le risposte emerse dalla riunione sono articolate. Prima di tutto la Regione, con Filse, si è fatta carico di svolgere direttamente il servizio di richiesta del “Durc” all’Inps per conto delle imprese che vorranno delegarla. Allo scopo sta per essere definita una convenzione con Inps e si stanno attrezzando nuovi terminali negli uffici regionali. “Tra qualche settimana – ha detto Burlando – questo servizio di semplificazione sarà operativo. E potremo proporre di svolgerlo anche per conto di altre amministrazioni pubbliche locali e nazionali, stipulando apposite convenzioni”.
Una iniziativa verso l’Inps verrà poi assunta dalla Regione per vedere se sarà possibile superare il fatto che, in presenza di contenzioso sulle stime dei contributi, comunque pagati, il “Durc” non viene emesso. Inoltre è stato sottolineato che il credito alle imprese che finanzia anche il capitale circolante attraverso il sistema Confidi può essere indirizzato al pagamento dei contributi, per i quali sono ipotizzabili anche forme di rateizzazione. Finora i finanziamenti,che sono ripartiti dal mese dello scorso novembre, sono stati erogati al 50% dal fondo per le imprese, dal 35% per l’artigianato e al 30% per il commercio. Burlando ha ipotizzato che il fondo possa essere rifinanziato verso la fine dell’anno, prevedendo tempi ancora non brevi per il superamento della crisi.
“Siamo poi disponibili – hanno infine detto Burlando, Guccinelli e Vesco – ad affrontare i casi particolari di difficoltà di singole imprese”. Per quanto riguarda il bando per i finanziamenti europei alle imprese che hanno investito negli ultimi due anni, aperto il 3 novembre scorso, le procedure burocratiche sono state già molto velocizzate e un migliaio di imprese sta ricevendo i finanziamenti: sono stati liquidati 30 milioni di euro dei 45 complessivamente disponibili.