Politica

Elezioni, sinistra divisa: si rimpiange il vecchio PCI?

Manifestazione - Rifondazione comunista

[thumb:12388:l]Provincia. Ma gli elettori di sinistra rimpiangono il vecchio Partito Comunista Italiano? Se il PCI per molti resta un ricordo del Novecento per altri invece agita sentimenti di rimpianto per la sua unità, forza e compattezza. Già, è proprio l’unità (nome del famoso giornale di partito) ad essere veramente ormai storia della sinistra italiana.

Dalle ultime consultazioni politiche fino alle elezioni amministrative di quest’anno, basta vedere le compagini di sinistra in lizza per chiedersi: perché tutta questa frammentazione? Prendiamo le elezioni provinciali: i Comunisti Italiani e A Sinistra per la Provincia appoggiano Michele Boffa del Pd, Rifondazione Comunista corre da sola con Furio Mocco, il partito Comunista dei Lavoratori candida Gian Antonio Chiavelli, infine anche la componente ambientalista dei Verdi si presenta in solitario con Carlo Vasconi.

IVG.it ha girato la domanda che si fanno molti elettori della sinistra ai protagonisti politici del territorio savonese, ovviamente quelli direttamente interessati alla questione. E così hanno risposto:

Carlo Vasconi, candidato presidente dei Verdi: “Questa frammentazione che ricalca anche scelte nazionali è in parte frutto del fallimento elettorale della Sinistra Arcobaleno alle scorse politiche, ognuno è tornato alle proprie singole identità. Nel Savonese noi dei Verdi abbiamo fatto una riflessione: la nostra storia, le nostre origini e la nostra cultura politica non può essere riconducibile all’ideologia comunista”.

Gian Antonio Chiavelli, candidato presidente del Partito Comunista dei Lavoratori: “All’interno dell’area della sinistra estrema si sono create fortissime contraddizioni di fondo, che hanno origine dal fatto che bisognava capire molto prima che il PDS prima, i DS poi, e infine il Pd, non erano più partiti di sinistra nel senso di rappresentativi in toto della classe operaia e dei lavoratori. Adesso esistono delle piccole burocrazie di partito che per sopravvivere devono farsi la guerra, anziché lavorare assieme per costruire un soggetto politico vero di opposizione e antagonista a questo sistema sociale”.

Claudio Gianetto, segretario provinciale dei Comunisti Italiani: “Sono molto triste per questa divisione. Mi sembra che per le elezioni provinciali di Savona questa frammentazione gioverà al candidato Vaccarezza. Già per le europee si era parlato di fare una lista unica Comunista con Rifondazione, nella prospettiva di ricreare un unico partito, poi si è optato per un cartello elettorale comune. Per la Provincia di Savona noi abbiamo scelto ancora l’alleanza di centro sinistra parchè crediamo che sia l’unica maniera per vincere le elezioni, governare, e quindi portare avanti obiettivi programmatici di sinistra…”.

Marco Ravera, segretario provinciale di Rifondazione Comunista: “A Savona lo scorso anno si era iniziato un percorso comune per creare una coalizione di sinistra alternativa al partito Democratico. Un’ipotesi che è però ben presto naufragata per divergenze politiche. Noi abbiamo fatto la scelta di correre da soli, inserendo nella lista molte persone indipendenti dalla politica e appartenenti alla società civile. Il percorso di riunificazione dipenderà dai contenuti e dai valori politici che si metteranno in campo. La sinistra è divisa, e questo è un dato di fatto, tuttavia credo che queste elezioni amministrative possano rappresentare un punto di partenza, e non di arrivo: basta prendere ad esempio il cartello elettorale presentato alle elezioni europee. Ma la strada è ancora lunga…”.

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