Politica

Elezioni provinciali: attesa per il verdetto sulle liste respinte

Elezioni 3

[thumb:3257:l]Provincia. Entro le 14 di oggi sarà resa nota la decisione dell’Ufficio Elettorale del Tribunale di Savona sulle tre liste ricusate: Lega Nord, Pdl e Partito Comunista dei Lavoratori. Un momento cruciale per il proseguimento della corsa elettorale per il rinnovo del consiglio provinciale. Sulla base delle “memorie” depositate dai presentatori delle rispettive liste, la commissione formulerà l’esito del riesame e procederà al sorteggio per l’ordine di collocazione dei contrassegni (di tutte le formazioni ammesse) sulla scheda elettorale.

La Democrazia Cristiana, il cui scudo crociato è stato respinto in quanto appannaggio dell’Udc, è pronta a sostituire il simbolo contestato, pur avendo avanzato ricorso. Le contestazioni dell’Ufficio Elettorale sulle liste presentate da Popolo della Libertà, Lega e Pcl riguardano invece irregolarità nelle firme e mancata o errata trascrizione di dati anagrafici. Cinque candidati consiglieri di quattro diverse liste, poi, sono stati esclusi dalla competizione elettorale, sempre per difetti di documentazione.

“Riteniamo che il Pdl abbia tutto il diritto di essere riamesso alla competizione elettorale. Abbiamo presentato le sentenze del Consiglio di Stato e altra giurisprudenza perché i membri possano valutare con tutta l’attenzione il caso”. Ha detto Angelo Vaccarezza, il candidato del centrodestra alla presidenza della Provincia, dopo l’audizione in commissione elettorale. “Sono pienamente fiducioso che tutto si risolverà per il meglio. Attendiamo con tranquillità il verdetto” ha aggiunto Vaccarezza.

Anche i rappressentanti del Partito Comunista dei Lavoratori sono stati ascoltati dalla commissione elettorale del Tribunale di Savona. “Se non saranno rispettati i 415 elettori che hanno firmato la modulistica per consentirci di concorrere alle elezioni in Provincia, ricorreremmo al Tribunale Amministrativo Regionale ed ognuno si assumerà le proprie responsabilità” ha commentato Simone Anselmo, responsabile organizzativo provinciale del Pcl, sottolineando poi: “Preciso che se un errore esiste, non è addebitabile a nostro carico, ma ai funzionari comunali che hanno autenticato in maniera irrituale le firme dei cittadini che si erano recati presso i vari uffici elettorali”.

Il segretario provinciale della Lega Nord, Andrea Bronda, è sereno: “E’ tutto chiaro, non vi è alcuna irregolarità. Rassicuriamo tutti gli elettori: abbiamo operato nella massima trasparenza e correttezza”. “Ci hanno contestato – ha aggiunto – che su tre moduli il nome e cognome di chi ha autenticato le firme non era scritto in stampatello. C’è però una sentenza del 2006 del Consiglio di Stato per una vicenda analoga accaduta in Toscana che sostiene che questo particolare è da considerare ininfluente sulla legittimità delle firme. Ma c’è di più. Questo particolare è riportato anche nel vademecum del Ministero dell’Interno. Credo quindi che, dopo l’audizione, la Lega abbiamo chiarito ogni aspetto e quindi abbia tutto il diritto di proseguire la campagna elettorale e di presentarsi alle elezioni con una propria squadra che ha lavorato con la massima serietà e trasparenza come è nello stile della Lega Nord”.

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