Don Luigi Ciotti è l’Inquieto dell’Anno

[thumb:12285:l]Finalborgo. Don Luigi Ciotti succede a Massimo e Milly Moratti nell’albo degli Inquieti. Il premio gli è stato consegnato da Oliviero Toscani, già insignito dello stesso titolo. La Festa dell’Inquietudine, giunta alla seconda edizione, è già riuscita, come dichiarato da Elio Ferraris (presidente del Circolo degli Inquieti), “a bucare il nazionale”, cioè ad avere l’atteso risalto in tutta Italia. “In futuro – ha aggiunto Ferraris – speriamo di diventare un vero e proprio evento nazionale”.

Oliviero Toscani è tra gli artefici della scelta del vincitore. Sul “prete inquieto” ha osservato: “Meglio di lui non c’era nessuno e, come avevo detto, serviva qualcuno meglio di un interista, perché loro incominciano a stancare, Don Ciotti invece ha vinto la Champions League”.

“Il Circolo degli Inquieti ritiene che la forza ed il carisma di don Luigi Ciotti siano espressione e dono di quell’inesauribile rapporto che lega Inquietudine ed Eros, dimostrazione operativa della forza del Dio Amore o dell’Amore di Dio a seconda del credo di ognuno” si legge nella motivazione del premio. E ancora: “Il Circolo degli Inquieti nel conferire a don Luigi Ciotti l’attestazione de Inquieto dell’Anno, intende sottolinearne la curiosità per la condizione altrui, la sorpresa per l’ingiustizia, lo smarrimento infantile verso chi soffre, la capacità di orientamento verso le cose vere, la gioia del guardare negli occhi l’altro”.[image:12285:r]

Il vincitore ha voluto dedicare il premio a tutte le forze dell’ordine che da oltre vent’anni lo scortano in giro per l’Italia e per il mondo, dandogli la possibilità di operare: “Ho accettato il premio con molta inquietudine. Io faccio il mio dovere come dovremmo fare tutti, c’è solo bisogno di buoni costumi. Anche in Liguria sono in molti a credere nella speranza: associazioni, persone comuni e gruppi che si muovono lontano dai riflettori”.

Il sacerdote non ha voluto trattenere la propria critica nei confronti dei recenti respingimenti dei migranti operati dal governo: “Cinque giorni fa è morta mia sorella, che non ho mai potuto conoscere: era su un barcone che rimbalzava tra l’Italia e Malta, io l’ho chiamata Susan, hanno lasciato morire mia sorella Susan. Queste persone deboli e vulnerabili che cercano la terra promessa sono nostri fratelli e sorelle. Non è facile, ma se vogliamo non ci mancano le condizioni per creare un’attenzione diversa sulla faccia di questa terra”.

[image:12284:c]

[image:12286:c]

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.